11 Sep, 2025 - 11:32

Bonus edilizi 2026: cosa cambia, cosa resta e quali detrazioni vanno in scadenza

Bonus edilizi 2026: cosa cambia, cosa resta e quali detrazioni vanno in scadenza

Con l’avvicinarsi della fine del 2025, si intensificano le discussioni sulla Legge di Bilancio per il 2026
Tra i temi più rilevanti spiccano i bonus edilizi: mentre alcuni sono stati già estesi con l’ultima manovra, altri sono in scadenza a fine anno.

Il governo è chiamato a decidere presto sul destino di questi incentivi, le cui scelte influenzeranno profondamente il mercato immobiliare e le tasche dei cittadini.

In questo articolo, vediamo cosa resta, quali saranno i prorogati e a quali dire addio.

Bonus edilizi: quali detrazioni cambiano e quali restano

La Legge di Bilancio 2025 ha apportato modifiche rilevanti alle aliquote di detrazione relative ai principali bonus edilizi, in particolare al bonus ristrutturazioni, all’ecobonus ordinario e al sismabonus ordinario.

Per il bonus ristrutturazioni, la detrazione al 50% sarà applicabile esclusivamente alle spese sostenute nel 2025 e limitatamente agli interventi sull’abitazione principale. Per le seconde case, invece, la detrazione si riduce al 36%.

Nel biennio 2026-2027, la detrazione scenderà rispettivamente al 36% per l’abitazione principale e al 30% per la seconda casa.

Dal 2028, la detrazione sarà unificata al 30% indipendentemente dalla tipologia di immobile. Simili aliquote sono state confermate per ecobonus e sismabonus, prorogati fino al 31 dicembre 2027, mentre resta aperta la questione del loro futuro dopo tale data.

La manovra ha inoltre esteso fino al 31 dicembre 2025 il bonus mobili e grandi elettrodomestici, ovvero la detrazione del 50% per l’acquisto di arredamenti e grandi elettrodomestici destinati ad abitazioni oggetto di ristrutturazione.

Scadenze e novità: cosa rischiano i bonus edilizi

La prossima Legge di Bilancio rappresenterà un momento decisivo per il destino dei bonus edilizi. 
Alcuni incentivi, infatti, sono già in scadenza e non saranno prorogati, come il bonus verde, che prevedeva una detrazione del 36% per lavori di sistemazione di aree verdi private e condominiali. Tale agevolazione si è conclusa con le spese sostenute entro il 31 dicembre 2024, e da allora non è più fruibile.

Rimane invece aperto il capitolo del bonus barriere architettoniche, che consente una detrazione del 75% per interventi volti a migliorare l’accessibilità di abitazioni e condomini, particolarmente importante per persone con disabilità o mobilità ridotta.

Questo bonus è valido fino al 31 dicembre 2025 e il suo rinnovo sarà uno dei temi centrali del prossimo confronto parlamentare.

Le decisioni che verranno prese con la legge di bilancio 2026 avranno un impatto significativo sul settore dell’edilizia e su milioni di contribuenti, delineando le nuove prospettive degli incentivi fiscali dedicati alla casa e all’efficienza energetica.

Bonus edilizi 2026: più entrate, meno vantaggi

Il calcolo dell’impatto dei bonus edilizi è particolarmente complesso, soprattutto perché le detrazioni vengono distribuite su più anni.

Limitandosi al biennio 2025-2026, le entrate aggiuntive per lo Stato si attestano tra 13,9 e 79,3 milioni di euro.

Questo incremento nelle entrate si traduce inevitabilmente in una riduzione dei benefici fiscali per i contribuenti.

Anche se è previsto un possibile intervento sull’Irpef per sostenere il ceto medio, il 2026 si preannuncia come un anno di tagli e di aumento indiretto della pressione fiscale, che interesserà trasversalmente tutte le fasce di reddito.

Bonus edilizi 2026: punti chiave

  • Bonus edilizi in bilico: con la fine del 2025 si avvicina la decisione sulla proroga o meno dei principali bonus edilizi, la cui sorte influenzerà mercato immobiliare e portafogli dei cittadini;
  • Modifiche alle detrazioni: la manovra 2025 ha rivisto le aliquote dei bonus ristrutturazioni, ecobonus e sismabonus, con riduzioni progressive dal 2026 e scadenze diverse per alcuni incentivi come bonus mobili e barriere architettoniche;
  • Impatto fiscale 2026: il biennio 2025-2026 vedrà maggiori entrate per lo Stato ma minori vantaggi per i contribuenti, in un quadro di aumento indiretto della pressione fiscale che coinvolgerà tutte le fasce di reddito.
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