Arriva una nuova arma a supporto delle indagini patrimoniali in Italia: un nuovo strumento innovativo potenzia le indagini finanziarie e patrimoniali, permettendo controlli più accurati sui conti correnti per individuare attività sospette e garantire il rispetto della privacy.
Si chiama Cerebro: si tratta di un sistema innovativo approvato dal Garante per la Privacy con il recente provvedimento del 4 agosto 2025.
Grazie a questo strumento, il Ministero dell’Interno potrà analizzare e incrociare dati finanziari e patrimoniali con maggior precisione, rispettando però tutte le normative sulla privacy.
Cerebro promette di rendere più efficaci i controlli su conti correnti e patrimoni, offrendo un importante aiuto nella lotta all’evasione e alle attività illecite.
Ecco come funziona.
Approvato il 4 agosto 2025, il sistema Cerebro consente di incrociare dati provenienti da diverse fonti istituzionali, come banche dati fiscali, il catasto e movimenti bancari, per analizzare il tenore di vita e il patrimonio delle persone sotto indagine.
Cerebro è una piattaforma software pensata per individuare beni e risorse derivanti da attività illecite.
Il sistema raccoglie dati da diverse fonti istituzionali esterne e li integra con le informazioni fornite dagli operatori incaricati delle indagini.
L’obiettivo di Cerebro è identificare patrimoni o disponibilità finanziarie sproporzionate rispetto ai redditi dichiarati, aiutando così a scovare possibili situazioni di illecito.
Questo strumento supporta la Polizia di Stato e le Questure nelle indagini contro la criminalità comune e organizzata, permettendo di scoprire eventuali discrepanze tra redditi dichiarati e disponibilità finanziarie.
Il Garante ha autorizzato un metodo di “web scraping” selettivo: Cerebro raccoglie informazioni solo in modo mirato, utilizzando il codice fiscale dei soggetti interessati. Non si tratta di una raccolta indiscriminata di dati, ma di un’analisi rigorosa, rispettosa della privacy.
Tutti i dati sono prima verificati e poi utilizzati per fornire agli investigatori un quadro chiaro e aggiornato della situazione patrimoniale dei soggetti sotto controllo.
È importante sottolineare che i report generati da Cerebro non hanno effetti legali immediati. Le eventuali misure di sequestro o confisca verranno decise solo dall’Autorità giudiziaria, attraverso un iter che garantisce il contraddittorio e la difesa, confermando così il ruolo centrale dell’intervento umano.
Uno degli aspetti più innovativi di Cerebro è la capacità di mettere a confronto redditi ufficiali e spese effettive del soggetto, calcolando il tenore di vita reale.
Il sistema utilizza dati pubblici ISTAT sulle soglie di povertà e sulle spese medie familiari, tenendo conto di:
In questo modo, Cerebro stabilisce un valore di “spesa minima” per ogni individuo, aiutando a individuare situazioni di incoerenza tra reddito dichiarato e disponibilità patrimoniali.
Cerebro rappresenta un avanzamento significativo nella lotta alla criminalità economica, offrendo uno strumento digitale efficace e rispettoso della privacy.
Grazie all’incrocio automatico di dati pubblici e privati, le forze dell’ordine potranno intervenire con maggiore precisione per individuare risorse di provenienza sospetta.