17 Sep, 2025 - 12:36

Bonus barriere architettoniche in scadenza: cosa fare dopo

Bonus barriere architettoniche in scadenza: cosa fare dopo

Il bonus barriere architettoniche, introdotto nel 2022, ha rappresentato una grande occasione per famiglie e condomìni che vogliono rendere i loro spazi più accessibili e fruibili.

Questa agevolazione fiscale permette di ottenere una detrazione del 75% sulle spese sostenute per interventi che eliminano gli ostacoli fisici all’interno di abitazioni private o spazi professionali, come negozi e uffici.

I lavori finanziabili includono rampe, montascale, ascensori e piattaforme elevatrici, strumenti che migliorano la mobilità non solo delle persone con disabilità, ma anche degli anziani, delle famiglie con bambini o di chi ha difficoltà temporanee.

Tuttavia, il bonus è valido solo fino al 31 dicembre 2025, a meno che non si decida una proroga nella prossima legge di bilancio.

Per questo motivo, è importante conoscere regole e modalità per sfruttare al meglio questa opportunità prima della scadenza.

Come funziona il bonus e chi può richiederlo

Il bonus barriere architettoniche consente di detrarre il 75% delle spese documentate per lavori finalizzati a migliorare l’accessibilità degli edifici.

Non è necessario che il richiedente o un suo familiare abbia una disabilità: il beneficio è aperto a tutti coloro che decidono di intervenire su immobili residenziali o su spazi lavorativi, inclusi negozi e uffici.

La detrazione non viene erogata in un’unica soluzione, ma suddivisa in dieci quote annuali di pari importo, per alleggerire il recupero fiscale nel tempo.

Questo incentivo rappresenta un’importante leva per incentivare sia l’accessibilità sociale sia il rilancio dell’edilizia, dato che molti lavori necessari venivano spesso rimandati per motivi economici.

Interventi ammessi e limiti di spesa

Sono coperti dal bonus tutti gli interventi volti a rimuovere barriere architettoniche, fra cui:

  • Installazione di ascensori e montacarichi;
  • Montaggio di servoscale e piattaforme elevatrici;
  • Realizzazione di rampe per superare gradini o dislivelli;
  • Opere conformi ai requisiti di accessibilità stabiliti dal decreto ministeriale 236/1989.

Per quanto riguarda i limiti di spesa, la legge fissa delle soglie massime sulle quali si applica la detrazione:

  • 50.000 euro per abitazioni unifamiliari o appartamenti singoli;
  • 40.000 euro per ogni unità immobiliare in condomìni fino a 8 appartamenti;
  • 30.000 euro per unità in condomìni con più di 8 appartamenti.

Questi massimali sono importanti per non superare la spesa complessiva detraibile.

Requisiti tecnici, pagamenti e regole nei condomìni

Per accedere al bonus non basta iniziare i lavori: è necessario ottenere una certificazione tecnica, chiamata asseverazione, rilasciata da un professionista abilitato.

Questa attesta che gli interventi rispettano i requisiti di accessibilità previsti dalla normativa. Inoltre, i pagamenti devono avvenire tramite bonifico parlante, con causale, codice fiscale del beneficiario e riferimento normativo chiari (articolo 119-ter del Decreto Legge 34/2020).

Nei condomìni, per intervenire sulle parti comuni è obbligatorio ottenere l’approvazione dell’assemblea condominiale, con la maggioranza dei presenti e almeno un terzo dei millesimi.

Tuttavia, un singolo condomino può installare autonomamente dispositivi come montascale o pedane per accedere al proprio appartamento, anche senza il consenso del condominio, e beneficiare del bonus.

Cosa accade dopo il 2025? Le alternative al bonus

Al momento, non sono state annunciate proroghe del bonus oltre il 31 dicembre 2025. Se il Parlamento non interverrà, chi vorrà eliminare barriere architettoniche potrà usufruire solo delle detrazioni fiscali ordinarie, come:

  • Il bonus ristrutturazioni con detrazione al 50% fino a 96.000 euro per unità immobiliare (36% per seconde case);
  • Il Superbonus 65%, disponibile solo per specifici soggetti come condomìni, edifici fino a quattro unità o enti non profit, con condizioni molto precise, come la presentazione della CILA entro ottobre 2024.

In assenza di proroga, quindi, la convenienza e le condizioni offerte dal bonus barriere architettoniche saranno difficili da replicare con altri incentivi.

Sintesi finale

  • Il bonus barriere architettoniche è un’importante agevolazione fiscale che permette di detrarre il 75% delle spese per lavori volti a migliorare l’accessibilità di abitazioni e spazi professionali, senza richiedere che il beneficiario abbia disabilità. 
  • Copre interventi come ascensori, rampe e montascale, con limiti di spesa differenziati a seconda del tipo di immobile. Per accedere è fondamentale seguire le procedure tecniche e utilizzare modalità di pagamento specifiche. 
  • Con la scadenza fissata al 31 dicembre 2025, è essenziale pianificare gli interventi per tempo. In caso di mancata proroga, dal 2026 si potrà contare solo sulle detrazioni ordinarie e su bonus più limitati.
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