18 Sep, 2025 - 13:01

Permessi, congedi lunghi e smart working: le tutele in arrivo nel 2026 per malattie gravi

Permessi, congedi lunghi e smart working: le tutele in arrivo nel 2026 per malattie gravi

Dal 1° gennaio 2026 entreranno in vigore importanti novità per i lavoratori affetti da malattie oncologiche, invalidanti o croniche, sia nel settore pubblico che privato.

La Legge 106/2025 introduce infatti più diritti per chi deve affrontare visite, esami e cure mediche, con l’obiettivo di tutelare il posto di lavoro e offrire maggiore flessibilità.

Nell’articolo, vedremo quali saranno tutte le novità dal 2026.

Permessi retribuiti: 10 ore in più all’anno per visite e cure

La legge riconosce 10 ore aggiuntive di permesso retribuito ogni anno per visite, esami e terapie, su presentazione di certificazione medica. Questi permessi spettano a:

  • Lavoratori con malattie oncologiche in fase attiva o in follow-up precoce;
  • Persone con malattie invalidanti o croniche (anche rare) con invalidità pari o superiore al 74%;
  • Genitori di figli minorenni con le stesse patologie.

Questi permessi si aggiungono a quelli già previsti dalla legge, per aiutare chi deve seguire cure mediche regolari.

Congedo fino a 24 mesi per chi ha bisogno di più tempo

Chi ha una malattia oncologica o invalidante può inoltre chiedere un congedo fino a due anni, anche frazionato. Durante questo periodo:

  • Il lavoratore mantiene il posto di lavoro;
  • Non riceve stipendio;
  • Non può svolgere altre attività lavorative.

Al termine del congedo, è garantito un accesso prioritario allo smart working per facilitare il ritorno al lavoro. Il periodo di assenza non viene calcolato nell’anzianità di servizio, ma può essere riscattato versando i contributi.

Il congedo si aggiunge al normale periodo di assenze per malattia previsto dai contratti, che di solito va da 3 a 6 mesi nel privato e fino a 18 mesi in tre anni nel pubblico.

Come richiedere permessi e congedo

Per usufruire delle nuove tutele basta una certificazione medica rilasciata da medico di base o specialista, trasmessa in modo elettronico tramite il Sistema Tessera Sanitaria, lo stesso usato per i normali certificati di malattia.

Anche i lavoratori autonomi sono tutelati

Anche i lavoratori autonomi possono sospendere le prestazioni per motivi di salute, fino a un massimo di 300 giorni all’anno, senza diritto a compenso, previa richiesta.

Questo rappresenta un’estensione rispetto ai 150 giorni attualmente previsti per malattia o gravidanza.

Il “modello sociale” della disabilità alla base della legge

Queste novità nascono dal “modello sociale della disabilità”, un concetto che considera la disabilità come il risultato delle barriere sociali e ambientali, più che una condizione individuale.

In altre parole, la disabilità dipende da quanto la società è inclusiva o meno. La legge 106/2025 segue questo principio, bilanciando il diritto del lavoratore a mantenere il posto anche quando non può lavorare pienamente, con la necessità del datore di lavoro di garantire la continuità dell’attività.

Con queste misure, l’Italia si adegua agli standard internazionali e rafforza la tutela di chi convive con malattie gravi.

Si punta a creare un ambiente lavorativo più equo, che consenta a tutti di conciliare salute e lavoro senza perdere sicurezza e dignità.

Novità 2026 per lavoratori con malattie gravi: i tre punti fondamentali

  • Permessi retribuiti ampliati: dal 2026 i lavoratori affetti da malattie oncologiche, invalidanti o croniche avranno diritto a 10 ore aggiuntive di permesso retribuito all’anno per visite, esami e cure, su presentazione di certificazione medica. Il beneficio si estende anche ai genitori di figli minorenni con queste patologie;
  • Congedo non retribuito fino a 24 mesi con tutela del posto di lavoro: è previsto un congedo, frazionabile o continuativo, fino a due anni, durante il quale il lavoratore mantiene il posto di lavoro ma non percepisce stipendio. Al termine del congedo, è garantito un accesso prioritario allo smart working per favorire un graduale rientro;
  • Estensione delle tutele anche ai lavoratori autonomi: anche i lavoratori autonomi potranno sospendere l’attività fino a 300 giorni all’anno per motivi di salute, senza diritto a compenso ma con la garanzia della conservazione del rapporto con il committente, offrendo così una tutela più ampia rispetto al passato.
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