18 Sep, 2025 - 18:58

Bonus previdenza neonati Trentino-Alto Adige: come funziona, requisiti e importi

Bonus previdenza neonati Trentino-Alto Adige: come funziona, requisiti e importi

Arriva un nuovo provvedimento che punta a introdurre un incentivo economico per l’iscrizione dei nuovi nati ai fondi di previdenza complementare.

Se approvato, sarà una misura unica in Italia. L’obiettivo è aiutare le famiglie a costruire fin da subito una pensione integrativa per i propri figli, in un contesto in cui la pensione pubblica rischia di non bastare più.

Vediamo subito come funziona e le caratteristiche principali.

Cos’è la previdenza complementare e perché è sempre più importante

La previdenza complementare è una forma di risparmio volontario che affianca la pensione pubblica erogata dall’INPS. Consiste nel versare, nel tempo, somme di denaro in fondi pensione dedicati, con l’obiettivo di ottenere, al momento del ritiro dal lavoro, una rendita integrativa.

A differenza del sistema pubblico, che oggi si basa sul metodo contributivo e risente dell’invecchiamento della popolazione, la previdenza privata consente di accumulare un capitale personale, che può anche generare rendimenti nel tempo.

Proprio per questo motivo, molte famiglie iniziano a valutare forme di risparmio a lungo termine sin dalla nascita dei figli.

Come funziona il bonus previdenziale per i nuovi nati in Trentino

La proposta in Trentino-Alto Adige introduce un contributo economico per l’avvio di un fondo pensione dedicato ai neonati, accessibile a tutte le famiglie residenti stabilmente sul territorio.

Ecco i dettagli della misura:

  • Alla nascita o in caso di adozione, la Regione verserà 300 euro nel fondo di previdenza intestato al bambino;
  • Per i quattro anni successivi, verranno erogati 200 euro all’anno, a patto che la famiglia versi almeno 100 euro annui sullo stesso fondo;
  • Il contributo è indipendente dal reddito: non serve presentare l’ISEE, ma è necessario risiedere in regione da almeno 3 anni;
  • Il bonus sarà disponibile per i nati dal 1° gennaio 2025, ma in via transitoria anche per i bambini nati dal 2020 in poi, purché abbiano meno di 5 anni.

La misura è pensata per stimolare una “cultura della previdenza” già in tenera età e dare un segnale concreto di sostegno alle famiglie.

Le risorse stanziate e i modelli europei di riferimento

Il piano trentino è stato definito come una dote di lungo periodo: un sostegno iniziale che può crescere nel tempo e diventare un capitale utile anche per altri progetti, come lo studio o l’avvio di un’attività.

Il budget iniziale previsto è di 3,2 milioni di euro, che si stabilizzeranno a 2 milioni di euro all’anno a regime. L’assessore alla previdenza sociale ha spiegato che la misura non ha solo una funzione economica, ma anche un valore educativo e sociale.

In Europa, iniziative simili sono già in fase di attuazione. Il caso più recente è avvenuto in Germania, ad esempio, dal 2026 partirà, una sorta di “paghetta previdenziale” da 10 euro al mese per i giovani tra i 6 e i 18 anni.

Anche in Friuli-Venezia Giulia esiste un incentivo per i minori, ma vincolato a un ISEE sotto i 35.000 euro e all’adesione alla “Carta famiglia”.

Sintesi in 3 punti: come funziona il bonus per neonati in Trentino-Alto Adige

  • Incentivo alla previdenza sin dalla nascita: la Regione prevede un contributo iniziale di 300 euro alla nascita (o adozione) e 200 euro annui per 4 anni, a fronte di un versamento minimo di 100 euro da parte della famiglia;
  • Accesso universale per i residenti: il bonus è destinato ai bambini nati dal 2025 (e in via transitoria dal 2020), con requisito di residenza familiare in regione da almeno 3 anni. Non è richiesto l’ISEE;
  • Un investimento sul futuro: con uno stanziamento iniziale di 3,2 milioni di euro, la misura mira a educare alla previdenza complementare e a rafforzare le pensioni future dei più giovani.
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