Tra le tante proposte discusse in vista della Manovra 2026, torna a far parlare di sé la flat tax per i super ricchi.
Una possibile modifica con l’idea di collegare i benefici fiscali a investimenti concreti in Italia. L’obiettivo? Fare in modo che chi usufruisce della flat tax contribuisca realmente alla crescita del Paese.
Vediamo subito cosa potrebbe cambiare, spiegando prima come funziona oggi, quanto ha incassato lo Stato e se la Flat tax per i super ricchi conviene davvero, per poi trarne le conclusioni.
La flat tax è stata introdotta con la Legge di Bilancio del 2017 (governo Renzi) per attirare in Italia persone con grandi patrimoni.
Chi può richiederla? Coloro che non sono stati residenti in Italia per almeno 9 degli ultimi 10 anni e che decidono di trasferire qui la propria residenza fiscale.
In cosa consiste il vantaggio? I redditi prodotti all’estero non vengono tassati con le aliquote normali, ma con una tassa fissa annuale:
Anche i familiari possono aderire, pagando una quota fissa di 25.000 euro a testa.
Secondo la Corte dei Conti, tra il 2020 e il 2023 questa misura ha portato nelle casse dello Stato circa 315 milioni di euro. Hanno aderito circa 4.000 persone, tra titolari e familiari.
Inoltre, con il Regno Unito che ha recentemente chiuso un regime simile per i cosiddetti "non-domiciliati", l’Italia potrebbe diventare ancora più attrattiva per chi cerca un sistema fiscale favorevole.
Non è facile rispondere. La stessa Corte dei Conti ha spiegato che mancano dati chiari su:
Insomma, non è possibile sapere con certezza se lo Stato ci stia guadagnando davvero oppure no.
Inoltre, la norma non obbliga chi usufruisce dell’agevolazione a investire in Italia o a contribuire in qualche modo allo sviluppo del Paese. Questo è stato uno dei principali limiti della misura fin dall’inizio.
Per questo motivo, nella prossima Manovra si sta pensando a una modifica importante: collegare il beneficio fiscale a un impegno concreto di investimento in Italia.
Chi decide di stabilirsi in Italia e beneficiare della flat tax, dovrebbe anche sostenere l’economia nazionale, magari investendo in:
Nel caso del regime impatriati (che prevede sconti fiscali per chi torna a lavorare in Italia), si sta valutando un sistema "premiale": chi investe potrebbe prolungare gli sconti fiscali per altri tre anni, anche se non sarebbe obbligatorio farlo.
La flat tax per i super ricchi è nata per attrarre persone con grandi patrimoni e stimolare l’economia italiana. Finora, però, ha portato risultati limitati e poco misurabili.
Con le nuove proposte, l’obiettivo è trasformare un beneficio fiscale passivo in uno strumento attivo, che non si limiti ad attrarre capitali, ma che spinga davvero chi arriva a investire nel Paese.
In queste settimane la proposta entra a far parte della “manovra-mercato”: una lista di idee in cerca di spazio nella legge di bilancio.
Insomma, per ora, non bisogna fare altro che attendere e capire cosa entrerà, effettivamente, a far parte della Manovra 2026. Infatti, bisogna considerare quali sono le priorità del Governo per la prossima Legge di Bilancio a partire dal taglio dell'Irpef.