Una nuova festività si prepara a entrare stabilmente nel calendario nazionale. Dal 2026, il 4 ottobre sarà ufficialmente riconosciuto come festa nazionale in onore di San Francesco d’Assisi.
La decisione nasce dalla volontà di celebrare i valori di pace, fratellanza, tutela dell’ambiente e solidarietà che il santo ha rappresentato nel corso della sua vita.
La proposta di legge che istituisce il 4 ottobre come festa nazionale è già stata approvata dalle Commissioni competenti della Camera e sarà presto votata in Assemblea.
Successivamente, dovrà essere esaminata dal Senato prima di diventare legge effettiva. L’istituzione della festa coincide con un momento molto significativo: il 2026 segna infatti l’ottavo centenario dalla morte di San Francesco (1226-2026).
Questa ricorrenza offre quindi un’occasione perfetta per ricordare il santo non solo come figura religiosa, ma anche come simbolo di valori universali che oggi più che mai sono al centro del dibattito pubblico, come la tutela del creato e la solidarietà tra i popoli.
Il testo di legge prevede che il 4 ottobre diventi giorno festivo nazionale, con celebrazioni ufficiali e attività di promozione culturale, sociale ed educativa.
In particolare, scuole, enti pubblici e associazioni potranno organizzare eventi dedicati ai principi di San Francesco, con particolare attenzione ai temi della pace, della fraternità, dell’inclusione sociale e della salvaguardia ambientale.
Le scuole di ogni ordine e grado avranno la possibilità di inserire nei propri programmi didattici progetti e attività formative ispirati agli insegnamenti del santo, promuovendo così una riflessione culturale e civile rivolta soprattutto ai giovani.
Attualmente in Italia i giorni festivi nazionali, oltre alla domenica, sono i seguenti:
Dal 2026 si aggiungerà il 4 ottobre, giornata dedicata a San Francesco, portando così a 12 il numero complessivo di festività nazionali.
Dal punto di vista lavorativo, l’aggiunta del 4 ottobre tra i giorni festivi nazionali comporta un cambiamento importante per i lavoratori dipendenti sia del settore pubblico che privato.
Per i lavoratori che non sono impiegati in quella giornata, il giorno festivo sarà retribuito come un normale giorno di lavoro, secondo quanto previsto dalla legge.
Chi lavora a ore riceverà una paga proporzionata al proprio orario settimanale, mentre chi dovesse lavorare il 4 ottobre avrà diritto a una maggiorazione salariale, come stabilito dai contratti collettivi nazionali di lavoro (CCNL).
Questa nuova festività rappresenta quindi un vantaggio per i lavoratori, offrendo la possibilità di un giorno di riposo retribuito o di un compenso aggiuntivo in caso di lavoro festivo.
Il governo ha previsto uno stanziamento di circa 10,6 milioni di euro per coprire le spese relative alle maggiorazioni e alle indennità spettanti ai dipendenti pubblici impegnati in attività durante il giorno festivo.
Questi fondi riguardano in particolare i comparti della sicurezza, difesa, soccorso pubblico e sanità.
Nonostante la legge entrerà in vigore a partire dal 2026, la festività sarà effettiva dal 2027.
Questo perché il 4 ottobre 2026 cade di domenica, giornata già festiva per legge, e quindi la prima occasione utile per applicare la nuova festività sarà l’anno successivo.
Il ritorno del 4 ottobre come festa nazionale non è solo un giorno in più di vacanza, ma rappresenta un momento di riflessione su valori importanti.
San Francesco è infatti un simbolo di un’Italia che guarda alla pace, all’accoglienza e alla salvaguardia dell’ambiente, temi che risuonano fortemente in un momento storico segnato da sfide globali.
L’istituzione di questa festa nazionale favorisce inoltre la promozione culturale ed educativa, invitando scuole, enti e cittadini a riscoprire e celebrare l’eredità di uno dei santi più amati nel mondo.