24 Sep, 2025 - 09:32

Bonus badanti 2025, fino a 850€ al mese per assistenza anziani: come funziona

Bonus badanti 2025, fino a 850€ al mese per assistenza anziani: come funziona

Prendersi cura di un anziano non autosufficiente è una necessità che coinvolge sempre più famiglie italiane.

In molti casi, diventa fondamentale assumere una badante per garantire assistenza quotidiana, compagnia e sicurezza. Ma tra stipendio, contributi, vitto e alloggio, il costo complessivo può diventare molto elevato.

Spesso la pensione dell’anziano non basta a coprire tutte le spese, e serve l’aiuto economico dei figli. 
In assenza di risorse sufficienti, molte famiglie rinunciano all’assistenza o si affidano a soluzioni irregolari, come il lavoro in nero, con tutti i rischi che questo comporta.

Proprio per sostenere queste situazioni, nel 2025 è stato introdotto un bonus fino a 850 euro al mese, pensato per aiutare le famiglie a pagare una badante regolarmente assunta o altri servizi di assistenza.

Cos'è il bonus da 850 euro per l’assistenza e a chi spetta

La misura si chiama Prestazione Universale per anziani e ha lo scopo di integrare economicamente l’indennità di accompagnamento, rendendo più accessibile l’assistenza domiciliare o l’ingresso in strutture dedicate.

L’INPS ha spiegato nel dettaglio come funziona il bonus attraverso il messaggio n. 949 del 18 marzo 2025.

Per poter richiedere la Prestazione Universale è necessario che l’anziano rispetti tutti questi requisiti:

  • Abbia almeno 80 anni;
  • Sia invalido al 100%, con diritto all’indennità di accompagnamento;
  • Abbia un ISEE familiare non superiore a 6.000 euro annui.

Si tratta quindi di un aiuto destinato a persone anziane, fragili e con un reddito molto basso.

Come funziona il bonus badanti da 850 euro

L’importo del bonus anziani può arrivare fino a 850 euro al mese, ma non viene versato in denaro. Il bonus è infatti erogato sotto forma di voucher digitali, utilizzabili solo per:

  • Pagare una badante regolarmente assunta;
  • Coprire le spese per strutture di assistenza specializzate (case di riposo, RSA, centri diurni, ecc.).

L’obiettivo è chiaro: sostenere le famiglie che si occupano di un anziano e favorire l’assistenza regolare, contrastando il lavoro nero.

L’INPS prevede controlli trimestrali: se non vengono presentate prove delle spese sostenute, il bonus integrativo viene sospeso. Tuttavia, l’indennità di accompagnamento resta garantita e non viene toccata.

Due quote distinte per chi riceve l’indennità di accompagnamento

La Prestazione Universale si compone di due parti:

  • Una quota fissa, che è la normale indennità di accompagnamento già prevista dalla legge;
  • Una quota aggiuntiva, cioè il nuovo voucher da massimo 850 euro, che si attiva solo se vengono rispettati i requisiti previsti e se le spese sono documentate.

L’erogazione è gestita in modo automatizzato, per rendere più semplice l’accesso e garantire trasparenza nell’utilizzo dei fondi pubblici.

Un aiuto concreto per le famiglie e contro il lavoro irregolare

Questa misura rappresenta un passo importante per aiutare le famiglie italiane che affrontano il problema dell’assistenza agli anziani, spesso con grandi difficoltà economiche.

Permette di:

  • Alleggerire i costi legati all’assunzione di una badante;
  • Evitare il ricorso al lavoro nero, proteggendo sia le famiglie che le lavoratrici;
  • Offrire agli anziani fragili la possibilità di ricevere cure a casa propria, in un ambiente familiare e sicuro.

La Prestazione Universale non risolve tutti i problemi legati alla non autosufficienza, ma è un segnale importante verso un sistema più equo, accessibile e rispettoso della dignità di chi ha più bisogno.

Bonus badanti 2025: 3 cose da sapere

  • Fino a 850 euro al mese: un contributo mensile sotto forma di voucher per coprire i costi di una badante o di altri servizi di assistenza;
  • Chi ne ha diritto: anziani dai 80 anni in su, invalidi al 100%, con ISEE familiare non superiore a 6.000 euro;
  • Come funziona: i voucher si usano solo per l’assistenza; l’INPS controlla ogni 3 mesi e, in assenza di spese documentate, sospende solo il bonus (non l’indennità di accompagnamento).
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