24 Sep, 2025 - 10:03

Scuola, riscatto della laurea a 900€/anno: svolta vera o illusione?

Scuola, riscatto della laurea a 900€/anno: svolta vera o illusione?

Una nuova proposta di legge potrebbe cambiare radicalmente il sistema del riscatto della laurea per chi lavora nella scuola.

Il disegno di legge Bucalo mira a ridurre i costi per riscattare gli anni di studio universitario, rendendo questa opportunità più accessibile a docenti, precari e personale scolastico in generale.

L’obiettivo principale è quello di anticipare l’età pensionabile e favorire il ricambio generazionale nel mondo dell’istruzione.

Partiamo spiegando prima di tutto cos’è il riscatto della laurea e cosa potrebbe cambiare con la proposta.

Cos’è il riscatto della laurea

Il riscatto della laurea consente di trasformare gli anni trascorsi all’università in anni validi per la pensione.

Si tratta di una possibilità prevista dalla normativa previdenziale, che permette di aumentare gli anni contributivi, versando però un contributo economico.

In sostanza, chi ha studiato può "comprare" gli anni di università per farli valere ai fini pensionistici.
Attualmente esistono due modalità principali: il riscatto ordinario, calcolato in base al reddito o all’incremento della pensione futura, e il riscatto agevolato, introdotto nel 2019, con un costo fisso di poco superiore ai 6.000 euro per ogni anno da riscattare. Quest’ultima opzione è riservata a chi ha iniziato a lavorare dopo il 1996.

Cosa cambia con la proposta di legge

Il disegno di legge propone una significativa riduzione del costo del riscatto della laurea per chi lavora nella scuola. L’idea è di portare il costo a circa 900 euro per ogni anno di studio, applicando un’aliquota ridotta del 5%. 

Questo significa che per una laurea magistrale di cinque anni, il costo complessivo del riscatto sarebbe di 4.500 euro, ben al di sotto dei circa 30.000 euro attuali.

Si tratta di una misura pensata per rendere il riscatto davvero sostenibile, soprattutto per chi lavora nella scuola con contratti precari o non ha una retribuzione elevata.

A chi si rivolge la misura

La proposta non si limita ai docenti di ruolo. Il nuovo riscatto agevolato si applicherebbe a tutto il personale scolastico, comprese le seguenti categorie:

  • Insegnanti con contratto a tempo determinato;
  • Personale precario del comparto istruzione e ricerca;
  • Lavoratori del settore attualmente disoccupati ma con precedenti esperienze nel mondo della scuola.

L’obiettivo è estendere una tutela che finora è stata accessibile solo a una parte dei lavoratori, includendo anche chi opera da anni nella scuola senza la sicurezza di un contratto stabile.

Il disegno di legge si inserisce in un’ottica di rinnovamento del sistema scolastico. Rendere più facile e meno costoso il riscatto della laurea significa dare la possibilità a molti lavoratori di andare in pensione prima, liberando posti per nuove assunzioni.

In questo modo si vuole promuovere un vero ricambio generazionale, agevolando l’ingresso di giovani professionisti nel mondo dell’insegnamento e della ricerca.

Requisiti per richiedere il riscatto della laurea

L’INPS ricorda che per poter accedere al riscatto della laurea è necessario rispettare alcuni requisiti:

  • Aver conseguito un titolo di studio universitario o equiparato;
  • Gli anni da riscattare non devono essere già coperti da contribuzione (obbligatoria, figurativa o tramite altri riscatti);
  • Occorre essere iscritti a un fondo pensionistico con almeno un contributo versato. In alternativa, anche chi è inoccupato può fare domanda, se previsto dalla normativa.

Quali titoli di studio si possono riscattare

Possono essere riscattati i seguenti titoli di studio:

  • Diplomi universitari (corsi tra i 2 e i 3 anni);
  • Diplomi di laurea (corsi tra i 4 e i 6 anni);
  • Lauree triennali e lauree magistrali;
  • Diplomi di specializzazione (di almeno due anni);
  • Dottorati di ricerca;
  • Titoli di Alta Formazione Artistica e Musicale (AFAM), se conseguiti a partire dall’anno accademico 2005-2006;
  • Diplomi degli Istituti Tecnici Superiori (ITS Academy), se conformi alla legge;
  • Titoli conseguiti all’estero, se riconosciuti dal Ministero dell’Università secondo quanto previsto dalla normativa vigente.

Si può riscattare tutto o solo una parte del percorso di studi?

Il riscatto può riguardare l’intero periodo di studi o solo una parte. È anche possibile riscattare più corsi universitari, anche se conclusi prima del 1997.

Una volta pagato il riscatto, però, non è possibile chiedere la revoca o rinunciare ai contributi accreditati.

Come fare domanda

La domanda va presentata all’INPS, attraverso il portale online. Sul sito ufficiale dell’ente è disponibile anche un simulatore che permette di calcolare il costo del riscatto in base al proprio profilo contributivo.

Conclusione: un’opportunità per tanti lavoratori della scuola

Se approvato, il disegno di legge Bucalo potrebbe rappresentare una svolta per migliaia di lavoratori della scuola, offrendo uno strumento concreto per valorizzare gli anni di studio e costruire un percorso pensionistico più sostenibile. La misura, pensata per rendere la scuola più dinamica e inclusiva, punta anche a rendere la professione docente più attrattiva per le nuove generazioni, spesso scoraggiate da prospettive lavorative incerte.

LEGGI ANCHE