Sulla pensione mensile può pesare una trattenuta spesso ignorata: la quota sindacale, attivata quasi sempre al momento della domanda tramite Caf.
Si tratta di un contributo che l’Inps preleva direttamente dall’assegno pensionistico per versarlo al sindacato indicato nella delega firmata dal pensionato.
Il problema? Molti non sanno nemmeno di averla sottoscritta, poiché la firma viene richiesta come parte della procedura senza adeguate spiegazioni. L'importo è generalmente contenuto, ma la trattenuta è continua e non si interrompe automaticamente. La quota sindacale resta attiva fino a revoca esplicita da parte dell’interessato.
Il cedolino digitale, disponibile solo online, rende ancora più difficile accorgersene. In questo articolo spieghiamo cos’è la trattenuta sindacale sulla pensione, perché si attiva, come verificarla e soprattutto come revocarla, evitando un costo mensile non sempre voluto.
La quota sindacale è un contributo mensile che l’Inps trattiene direttamente dall’assegno pensionistico e versa al sindacato a cui si è iscritti tramite delega. Nella maggior parte dei casi, questa delega viene firmata quando si presenta la domanda di pensione attraverso un Caf o un patronato.
Spesso, però, la firma viene apposta senza una reale consapevolezza, come parte della documentazione da compilare. Risultato? Il pensionato diventa automaticamente iscritto a un sindacato e inizia a pagare una trattenuta mensile, anche se non ne fa uso.
L’importo della trattenuta sindacale non è fisso, ma viene calcolato in percentuale sull’importo lordo della pensione, seguendo le indicazioni dell’Inps:
Esempi pratici:
Anche se gli importi sembrano contenuti, nel lungo periodo possono rappresentare una spesa importante. Moltiplicando per 12 mesi e per 20 anni, si superano facilmente i 2.000 euro versati al sindacato, spesso senza che il pensionato ne abbia reale beneficio, soprattutto se non usufruisce dei servizi offerti.
Per verificare se la trattenuta sindacale è presente sulla propria pensione, è sufficiente consultare il cedolino Inps, disponibile nell’area riservata del sito dell’Istituto.
Basta accedere con SPID, CIE o CNS, selezionare una mensilità qualsiasi e controllare la voce "trattenuta sindacale" tra le detrazioni indicate.
Se compare questa voce con un importo negativo, significa che la quota è attiva e viene prelevata ogni mese.
La trattenuta sindacale non è obbligatoria e può essere revocata in qualunque momento. Per disattivarla è necessario accedere al portale Inps e utilizzare il servizio: “Gestione deleghe sindacali su trattamenti pensionistici”.
Una volta all’interno, è possibile:
Quando decorre la revoca della trattenuta sindacale:
Prima di procedere con la revoca, è utile sapere che l’iscrizione al sindacato può offrire alcuni vantaggi, come:
Se utilizzi regolarmente i servizi del Caf o del sindacato, potrebbe valere la pena mantenere l’iscrizione. In caso contrario, revocare la trattenuta può rappresentare un risparmio silenzioso ma continuo.
La trattenuta sindacale sulla pensione è una voce spesso ignorata, ma che può durare per anni senza che il pensionato se ne accorga. Verificarne la presenza è semplice, così come revocarla. L’importante è essere consapevoli e valutare se i benefici offerti dal sindacato giustificano il costo mensile. In caso contrario, la revoca è un diritto facilmente esercitabile online.