28 Sep, 2025 - 08:41

Trattenuta sindacale pensione: ecco come revocarla subito

Trattenuta sindacale pensione: ecco come revocarla subito

Sulla pensione mensile può pesare una trattenuta spesso ignorata: la quota sindacale, attivata quasi sempre al momento della domanda tramite Caf.

Si tratta di un contributo che l’Inps preleva direttamente dall’assegno pensionistico per versarlo al sindacato indicato nella delega firmata dal pensionato.

Il problema? Molti non sanno nemmeno di averla sottoscritta, poiché la firma viene richiesta come parte della procedura senza adeguate spiegazioni. L'importo è generalmente contenuto, ma la trattenuta è continua e non si interrompe automaticamente. La quota sindacale resta attiva fino a revoca esplicita da parte dell’interessato.

Il cedolino digitale, disponibile solo online, rende ancora più difficile accorgersene. In questo articolo spieghiamo cos’è la trattenuta sindacale sulla pensione, perché si attiva, come verificarla e soprattutto come revocarla, evitando un costo mensile non sempre voluto.

Cos’è la trattenuta sindacale sulla pensione

La quota sindacale è un contributo mensile che l’Inps trattiene direttamente dall’assegno pensionistico e versa al sindacato a cui si è iscritti tramite delega. Nella maggior parte dei casi, questa delega viene firmata quando si presenta la domanda di pensione attraverso un Caf o un patronato.

Spesso, però, la firma viene apposta senza una reale consapevolezza, come parte della documentazione da compilare. Risultato? Il pensionato diventa automaticamente iscritto a un sindacato e inizia a pagare una trattenuta mensile, anche se non ne fa uso.

Quanto si paga di trattenuta sindacale

L’importo della trattenuta sindacale non è fisso, ma viene calcolato in percentuale sull’importo lordo della pensione, seguendo le indicazioni dell’Inps:

  • 0,50% per la quota di pensione fino all’importo minimo del FPLD (Fondo Pensioni Lavoratori Dipendenti);
  • 0,40% per la parte compresa tra l’importo minimo e il doppio di tale importo;
  • 0,35% per gli importi che superano il doppio del trattamento minimo.

Esempi pratici:

  • Pensione da 750 euro: trattenuta di circa 3,75 euro al mese (0,50%);
  • Pensione da 1.200 euro: trattenuta di circa 4,80 euro al mese (0,40%);
  • Pensione da 2.500 euro: trattenuta di circa 8,75 euro al mese (0,35%).

Anche se gli importi sembrano contenuti, nel lungo periodo possono rappresentare una spesa importante. Moltiplicando per 12 mesi e per 20 anni, si superano facilmente i 2.000 euro versati al sindacato, spesso senza che il pensionato ne abbia reale beneficio, soprattutto se non usufruisce dei servizi offerti.

Come sapere se hai la trattenuta sindacale attiva

Per verificare se la trattenuta sindacale è presente sulla propria pensione, è sufficiente consultare il cedolino Inps, disponibile nell’area riservata del sito dell’Istituto.

Basta accedere con SPID, CIE o CNS, selezionare una mensilità qualsiasi e controllare la voce "trattenuta sindacale" tra le detrazioni indicate.

Se compare questa voce con un importo negativo, significa che la quota è attiva e viene prelevata ogni mese.

È possibile revocare la trattenuta sindacale?

La trattenuta sindacale non è obbligatoria e può essere revocata in qualunque momento. Per disattivarla è necessario accedere al portale Inps e utilizzare il servizio: “Gestione deleghe sindacali su trattamenti pensionistici”.

Una volta all’interno, è possibile:

  • Verificare se esiste una delega attiva;
  • Procedere con la revoca cliccando su "Revoca Delega Esistente".
  • La disattivazione della trattenuta non è immediata, ma segue un calendario preciso fissato dall’Inps.

Quando decorre la revoca della trattenuta sindacale:

  • 1° aprile, per revoche presentate tra il 16 dicembre e il 15 marzo;
  • 1° luglio, per revoche dal 16 marzo al 15 giugno;
  • 1° ottobre, per richieste dal 16 giugno al 15 settembre;
  • 1° gennaio, per revoche dal 16 settembre al 15 dicembre.

Revocare la quota sindacale: conviene davvero?

Prima di procedere con la revoca, è utile sapere che l’iscrizione al sindacato può offrire alcuni vantaggi, come:

  • Assistenza gratuita o agevolata per la dichiarazione dei redditi 730;
  • Compilazione gratuita dell’F24 per l’Imu;
  • Accesso a servizi fiscali e previdenziali personalizzati.

Se utilizzi regolarmente i servizi del Caf o del sindacato, potrebbe valere la pena mantenere l’iscrizione. In caso contrario, revocare la trattenuta può rappresentare un risparmio silenzioso ma continuo.

Conclusione

La trattenuta sindacale sulla pensione è una voce spesso ignorata, ma che può durare per anni senza che il pensionato se ne accorga. Verificarne la presenza è semplice, così come revocarla. L’importante è essere consapevoli e valutare se i benefici offerti dal sindacato giustificano il costo mensile. In caso contrario, la revoca è un diritto facilmente esercitabile online.

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