01 Oct, 2025 - 10:18

Indennità maternità e paternità INPS per freelance: durata e come richiederla

Indennità maternità e paternità INPS per freelance: durata e come richiederla

Non solo i lavoratori dipendenti: anche lavoratori autonomi, freelance e collaboratori coordinati e continuativi (Co.Co.Co) iscritti alla Gestione Separata dell’Inps hanno diritto alle tutele economiche in caso di maternità e paternità.

Un aspetto ancora poco noto, spesso oscurato dall’idea che queste garanzie siano prerogativa esclusiva del lavoro subordinato. L’Inps, tuttavia, ha chiarito i criteri e le modalità di accesso all’indennità, aprendo la strada a una tutela più ampia e inclusiva.

Ecco cosa prevedono le norme, quali sono i requisiti indispensabili e come presentare la domanda, con particolare attenzione alle differenze rispetto ai contratti dipendenti.

Diritti e requisiti: chi può accedere all’indennità Inps

L’indennità di maternità e paternità è riconosciuta agli iscritti alla Gestione Separata Inps che rispettino alcuni requisiti fondamentali:

  • Non essere titolari di pensione;
  • Non beneficiare di altra copertura obbligatoria per maternità (ad esempio, un lavoro dipendente parallelo);
  • Aver versato almeno un mese di contributi nei 12 mesi precedenti il periodo di riferimento.

È importante sottolineare che, nel caso dei collaboratori, l’indennità viene garantita anche quando il committente non abbia effettuato i versamenti contributivi, grazie al principio dell’automaticità della prestazione.

Diversamente, i liberi professionisti devono necessariamente aver versato i contributi in modo autonomo per poter fruire dell’indennità.

Periodo e flessibilità della maternità: un approccio su misura

La normativa prevede un periodo standard di tutela che si estende per cinque mesi complessivi: due mesi antecedenti al parto e tre successivi, includendo il giorno del parto stesso.

Questa finestra, però, è caratterizzata da una significativa elasticità per venire incontro alle esigenze delle lavoratrici autonome.

Si può optare per:

  • Un anticipo della maternità, fruendo di un mese prima del parto e quattro mesi dopo;
  • Utilizzare tutta l’indennità nel periodo post-natale.

In entrambi i casi, la legge non impone l’obbligo di astensione dal lavoro: è infatti possibile continuare a svolgere la propria attività mantenendo comunque il diritto al sostegno economico.

In presenza di gravi complicanze o condizioni lavorative sfavorevoli, è possibile ottenere dall’ASL o dalla Direzione Territoriale del Lavoro un provvedimento di interdizione anticipata o prorogata, che può estendere l’astensione obbligatoria fino a sette mesi dopo il parto.

Inoltre, le lavoratrici con reddito inferiore a 9.456,53 euro (soglia aggiornata al 2025) hanno diritto a una proroga dell’indennità di ulteriori tre mesi.

Congedo di paternità: tutele circoscritte ma presenti

La normativa riserva al padre lavoratore autonomo tutele più limitate rispetto a quelle previste per i dipendenti. Il congedo di paternità può essere richiesto solo in casi eccezionali quali:

  • Decesso o grave infermità della madre;
  • Abbandono del neonato da parte della madre;
  • Adozione o affidamento esclusivo al padre.

In tali circostanze, l’indennità spetta per un periodo corrispondente a quello non fruito dalla madre, oppure per un massimo di tre mesi se la madre non è lavoratrice. Anche in questo caso, non è prevista l’astensione obbligatoria dall’attività lavorativa.

Per i padri con reddito inferiore alla soglia Isee indicata, è possibile richiedere una proroga di tre mesi dell’indennità.

Come funziona l’indennità: importo, domanda e tempistiche

L’indennità corrisposta dall’Inps ammonta all’80% del reddito giornaliero medio calcolato su base annua. Il pagamento avviene tramite bonifico su conto corrente.

La richiesta deve essere presentata online, attraverso il portale Inps, utilizzando credenziali digitali quali SPID, CIE o CNS. La domanda è consigliabile inoltrarla con un anticipo di almeno due mesi rispetto alla data presunta del parto e comunque non oltre un anno dalla conclusione del periodo indennizzabile.

Oltre alla domanda, è necessario inviare:

  • Il certificato medico di gravidanza, trasmesso dal medico direttamente all’Inps;
  • La comunicazione della data di nascita del bambino, da effettuare entro 30 giorni dal parto.

Sintesi: i punti chiave dell’indennità Inps per freelance

  • L’indennità spetta agli iscritti alla Gestione Separata in regola con i contributi e senza pensione;
  • La durata standard è di cinque mesi, con flessibilità e possibilità di estensione fino a otto mesi in casi particolari;
  • Il congedo di paternità è riservato a situazioni specifiche e limita le tutele rispetto ai lavoratori dipendenti;
  • L’indennità corrisponde all’80% del reddito medio annuo e viene erogata tramite bonifico;
  • La domanda va presentata online con adeguato anticipo, allegando i documenti richiesti.
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