03 Oct, 2025 - 12:06

"Chi non condanna i violenti è complice”: il messaggio del SAP alla politica delle piazze

Esclusiva di
Tag24.it
"Chi non condanna i violenti è complice”: il messaggio del SAP alla politica delle piazze

Mentre lo sciopero generale indetto da CGIL e Usb contro la guerra a Gaza attraversa l’Italia da nord a sud ed esplode lo scontro tra sindacati e Governo, un’altra sigla prende la parola e chiede alla politica di prendere le distanze dagli episodi di violenza che stanno accompagnando alcune manifestazioni: il SAP, Sindacato Autonomo di Polizia.

A rivolgere l’appello è il segretario generale Stefano Paoloni che, ai microfoni di Tag24, ha ricordato come queste siano giornate particolarmente complesse per le Forze di Polizia, tanto da aver richiesto una mobilitazione straordinaria: “L’attenzione è altissima e gli agenti impiegati sul territorio sono davvero numerosi, al punto che sono stati sospesi permessi e congedi per garantire la piena forza disponibile”.

Sciopero generale: sicurezza a rischio

Osservando quanto accaduto nelle ultime ore nelle piazze pro Gaza, Paoloni rivendica il ruolo svolto dalle Forze dell’Ordine nel garantire lo svolgimento pacifico di flash mob e cortei che stanno attraversando decine di piazze italiane, così come nel contenere gli episodi più violenti che, in città come Torino, Firenze e Bologna, hanno seriamente compromesso l’ordine pubblico, con scontri e blocchi nelle stazioni. 

Di fronte a tali episodi, il segretario sottolinea il diritto di manifestare, ma anche quello degli agenti di poter tornare a casa sani e salvi:

“Il nostro dovere è garantire a tutti il diritto di manifestare liberamente, ma ciò deve avvenire nel rispetto delle regole, pacificamente e senza armi. Purtroppo abbiamo registrato incidenti cruenti, pretestuosi e cercati, che nulla hanno a che fare con i cortei pacifici di chi chiede la pace”.

SAP: "Sotto la divisa uomini e donne"

“Vogliamo ricordare che sotto la divisa ci sono uomini e donne che, al termine del servizio, hanno il diritto di tornare a casa sani e salvi”,  sottolinea Paoloni. Un concetto ripreso ieri anche dal ministro degli Esteri.

Durante le comunicazioni alla Camera di ieri, Antonio Tajani si è infatti schierato con le Forze dell’Ordine richiamando una riflessione di Pier Paolo Pasolini: “Questi violenti, che spesso sono figli di papà, se la prendono con i poliziotti che sono figli del popolo. Se devo scegliere tra i violenti che attaccano i poliziotti e i poliziotti, scelgo i poliziotti, come faceva Pier Paolo Pasolini”.

Scontri, almeno trenta gli agenti feriti

Come sindacato autonomo di Polizia, il SAP è in queste ore impegnato in una ricognizione generale sul numero di agenti rimasti feriti durante gli scontri. 

Un dato ufficiale, vista la situazione ancora in evoluzione, non è però disponibile: “Gli incidenti a Torino e Bologna sono stati molto cruenti, contiamo circa 30 feriti; anche a Trieste un collega è stato colpito. A Firenze stiamo ancora facendo la conta. Purtroppo ci sono state situazioni davvero pericolose”, spiega Paoloni.

L'appello del SAP alla politica

La nostra richiesta alla politica, tutta” – prosegue il segretario del SAP, ricordando come il tema della sicurezza non abbia colore politico – “è che si prendano nettamente le distanze da questi violenti”.

“Chi non prende le distanze, chi organizza manifestazioni sapendo che possano degenerare in incidenti, è complice. Non possiamo accettare alcuna giustificazione nei confronti di chi mette a ferro e fuoco le città, mettendo a rischio l’incolumità di chi presta servizio per garantire la sicurezza”.

Nuove misure per proteggere gli agenti

Oltre a chiedere una netta presa di distanza dalle contestazioni violente, Paoloni rinnova alla politica l’appello per norme più stringenti a tutela di chi presta servizio in situazioni ad alto rischio.

Da tempo, infatti, il sindacato sollecita l’introduzione di un’area di sicurezza tra manifestanti e agenti, insieme alla possibilità di ricorrere più frequentemente a idranti, mezzi aerei e barriere metalliche. 

Si possono adottare diverse misure per rendere più sicure queste manifestazioni” – spiega il segretario – “soprattutto per consentirci di svolgere il servizio con maggiore sicurezza”.

 

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