Mentre lo sciopero generale indetto da CGIL e Usb contro la guerra a Gaza attraversa l’Italia da nord a sud ed esplode lo scontro tra sindacati e Governo, un’altra sigla prende la parola e chiede alla politica di prendere le distanze dagli episodi di violenza che stanno accompagnando alcune manifestazioni: il SAP, Sindacato Autonomo di Polizia.
A rivolgere l’appello è il segretario generale Stefano Paoloni che, ai microfoni di Tag24, ha ricordato come queste siano giornate particolarmente complesse per le Forze di Polizia, tanto da aver richiesto una mobilitazione straordinaria: “L’attenzione è altissima e gli agenti impiegati sul territorio sono davvero numerosi, al punto che sono stati sospesi permessi e congedi per garantire la piena forza disponibile”.
Osservando quanto accaduto nelle ultime ore nelle piazze pro Gaza, Paoloni rivendica il ruolo svolto dalle Forze dell’Ordine nel garantire lo svolgimento pacifico di flash mob e cortei che stanno attraversando decine di piazze italiane, così come nel contenere gli episodi più violenti che, in città come Torino, Firenze e Bologna, hanno seriamente compromesso l’ordine pubblico, con scontri e blocchi nelle stazioni.
Di fronte a tali episodi, il segretario sottolinea il diritto di manifestare, ma anche quello degli agenti di poter tornare a casa sani e salvi:
“Il nostro dovere è garantire a tutti il diritto di manifestare liberamente, ma ciò deve avvenire nel rispetto delle regole, pacificamente e senza armi. Purtroppo abbiamo registrato incidenti cruenti, pretestuosi e cercati, che nulla hanno a che fare con i cortei pacifici di chi chiede la pace”.
“Vogliamo ricordare che sotto la divisa ci sono uomini e donne che, al termine del servizio, hanno il diritto di tornare a casa sani e salvi”, sottolinea Paoloni. Un concetto ripreso ieri anche dal ministro degli Esteri.
Durante le comunicazioni alla Camera di ieri, Antonio Tajani si è infatti schierato con le Forze dell’Ordine richiamando una riflessione di Pier Paolo Pasolini: “Questi violenti, che spesso sono figli di papà, se la prendono con i poliziotti che sono figli del popolo. Se devo scegliere tra i violenti che attaccano i poliziotti e i poliziotti, scelgo i poliziotti, come faceva Pier Paolo Pasolini”.
Come sindacato autonomo di Polizia, il SAP è in queste ore impegnato in una ricognizione generale sul numero di agenti rimasti feriti durante gli scontri.
Un dato ufficiale, vista la situazione ancora in evoluzione, non è però disponibile: “Gli incidenti a Torino e Bologna sono stati molto cruenti, contiamo circa 30 feriti; anche a Trieste un collega è stato colpito. A Firenze stiamo ancora facendo la conta. Purtroppo ci sono state situazioni davvero pericolose”, spiega Paoloni.
“La nostra richiesta alla politica, tutta” – prosegue il segretario del SAP, ricordando come il tema della sicurezza non abbia colore politico – “è che si prendano nettamente le distanze da questi violenti”.
“Chi non prende le distanze, chi organizza manifestazioni sapendo che possano degenerare in incidenti, è complice. Non possiamo accettare alcuna giustificazione nei confronti di chi mette a ferro e fuoco le città, mettendo a rischio l’incolumità di chi presta servizio per garantire la sicurezza”.
Oltre a chiedere una netta presa di distanza dalle contestazioni violente, Paoloni rinnova alla politica l’appello per norme più stringenti a tutela di chi presta servizio in situazioni ad alto rischio.
Da tempo, infatti, il sindacato sollecita l’introduzione di un’area di sicurezza tra manifestanti e agenti, insieme alla possibilità di ricorrere più frequentemente a idranti, mezzi aerei e barriere metalliche.
“Si possono adottare diverse misure per rendere più sicure queste manifestazioni” – spiega il segretario – “soprattutto per consentirci di svolgere il servizio con maggiore sicurezza”.