06 Oct, 2025 - 09:49

Cartelle esattoriali, dal 2026 parte il discarico automatico: ecco quali debiti saranno cancellati

Cartelle esattoriali, dal 2026 parte il discarico automatico: ecco quali debiti saranno cancellati

A partire dal 1° gennaio 2026, il sistema della riscossione fiscale italiana sarà interessato da un'importante novità: il discarico automatico delle cartelle esattoriali inesigibili.

La misura, prevista dal nuovo Testo Unico sulla Riscossione (in vigore dal 24 marzo 2025), ha l’obiettivo di alleggerire il carico dell’Agenzia delle Entrate-Riscossione, concentrando le risorse sui crediti realmente recuperabili.

Vediamo nel dettaglio come funziona il discarico, quali debiti saranno cancellati, e chi sarà realmente coinvolto.

Come funziona il discarico automatico delle cartelle esattoriali

Il discarico automatico prevede che tutte le cartelle affidate all’Agenzia delle Entrate-Riscossione e non riscosse entro il quinto anno dalla data di affidamento vengano restituite all’ente creditore.

Questo passaggio non implica necessariamente la cancellazione del debito; sarà il singolo ente a decidere se:

  • Riaffidare la cartella per nuovi tentativi di recupero;
  • Cancellare definitivamente il credito, se ritenuto non più esigibile.

La novità si applicherà esclusivamente alle cartelle affidate a partire dal 1° gennaio 2025. Per i carichi precedenti sarà istituita una commissione tecnica con il compito di valutare eventuali stralci e la pianificazione di interventi specifici.

È prevista inoltre la possibilità di un discarico anticipato nel caso in cui si verifichino situazioni oggettive di irrecuperabilità, come ad esempio:

  • Fallimento del debitore,
  • Assenza di beni aggredibili;
  • Decesso del soggetto debitore senza eredi o eredi rinunciatari.

Quali debiti potranno essere cancellati dal 2026

La misura riguarda esclusivamente le cartelle esattoriali inesigibili, ossia quei debiti che l’Agenzia delle Entrate-Riscossione non riesce a riscuotere neppure con strumenti coattivi come pignoramenti, fermi o ipoteche.

Sono considerate inesigibili le posizioni in cui:

  • Il debitore è nullatenente, quindi privo di beni su cui agire;
  • Il soggetto risulta irreperibile o deceduto;
  • Non vi sono nuove informazioni patrimoniali che giustifichino ulteriori tentativi di recupero.

Questi debiti, pur restando formalmente attivi, saranno rimossi dal bilancio dell’agente della riscossione, che potrà così dedicare tempo e risorse ai crediti più facilmente esigibili.

Va ricordato che il discarico non estingue il debito per il cittadino: la cancellazione formale è una prerogativa dell’ente impositore, che può anche decidere di riattivare la procedura se emergono nuove possibilità di recupero.

Perché è stato introdotto il discarico automatico

L’introduzione del discarico automatico risponde a un’esigenza operativa: razionalizzare la gestione del magazzino fiscale.

Attualmente, l’Agenzia delle Entrate-Riscossione gestisce oltre 1.200 miliardi di euro di crediti non riscossi, una parte significativa dei quali è già riconosciuta come irrecuperabile.
Eliminare questi crediti dal sistema consente:

  • Agli enti impositori di pulire i bilanci da somme fittiziamente attive;
  • All’amministrazione fiscale di concentrare gli sforzi su posizioni più realisticamente esigibili.

La norma mira dunque a rendere più efficiente e sostenibile l’intero impianto della riscossione, evitando sprechi di risorse pubbliche su fronti ormai improduttivi.

La cancellazione non è per tutti: chi resta escluso

Contrariamente a quanto spesso si crede, il discarico automatico non comporterà un condono generalizzato.

La misura non interesserà la maggior parte dei contribuenti, ma solo quelli in condizioni economiche estreme, per i quali il Fisco ha già accertato l’impossibilità di riscossione.

Inoltre, restano esclusi dal meccanismo:

  • Debiti legati alle risorse proprie dell’Unione Europea;
  • Crediti relativi al recupero di aiuti di Stato;
  • Cartelle su cui sono in corso procedure concorsuali o accordi per la crisi d’impresa.

Infine, per i contribuenti che non hanno beni intestati o fonti di reddito formali, la cancellazione avrà poco impatto concreto: si tratta di soggetti che già oggi non subiscono azioni esecutive.

Discarico automatico cartelle esattoriali: cosa sapere in breve

  • Dal 1° gennaio 2026 le cartelle non riscosse in 5 anni saranno restituite agli enti impositori;
  • Solo i debiti riconosciuti come inesigibili potranno essere cancellati;
  • Resta esclusa la maggior parte dei contribuenti: non è un condono generalizzato.
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