A partire dal 1° gennaio 2026, il sistema della riscossione fiscale italiana sarà interessato da un'importante novità: il discarico automatico delle cartelle esattoriali inesigibili.
La misura, prevista dal nuovo Testo Unico sulla Riscossione (in vigore dal 24 marzo 2025), ha l’obiettivo di alleggerire il carico dell’Agenzia delle Entrate-Riscossione, concentrando le risorse sui crediti realmente recuperabili.
Vediamo nel dettaglio come funziona il discarico, quali debiti saranno cancellati, e chi sarà realmente coinvolto.
Il discarico automatico prevede che tutte le cartelle affidate all’Agenzia delle Entrate-Riscossione e non riscosse entro il quinto anno dalla data di affidamento vengano restituite all’ente creditore.
Questo passaggio non implica necessariamente la cancellazione del debito; sarà il singolo ente a decidere se:
La novità si applicherà esclusivamente alle cartelle affidate a partire dal 1° gennaio 2025. Per i carichi precedenti sarà istituita una commissione tecnica con il compito di valutare eventuali stralci e la pianificazione di interventi specifici.
È prevista inoltre la possibilità di un discarico anticipato nel caso in cui si verifichino situazioni oggettive di irrecuperabilità, come ad esempio:
La misura riguarda esclusivamente le cartelle esattoriali inesigibili, ossia quei debiti che l’Agenzia delle Entrate-Riscossione non riesce a riscuotere neppure con strumenti coattivi come pignoramenti, fermi o ipoteche.
Sono considerate inesigibili le posizioni in cui:
Questi debiti, pur restando formalmente attivi, saranno rimossi dal bilancio dell’agente della riscossione, che potrà così dedicare tempo e risorse ai crediti più facilmente esigibili.
Va ricordato che il discarico non estingue il debito per il cittadino: la cancellazione formale è una prerogativa dell’ente impositore, che può anche decidere di riattivare la procedura se emergono nuove possibilità di recupero.
L’introduzione del discarico automatico risponde a un’esigenza operativa: razionalizzare la gestione del magazzino fiscale.
Attualmente, l’Agenzia delle Entrate-Riscossione gestisce oltre 1.200 miliardi di euro di crediti non riscossi, una parte significativa dei quali è già riconosciuta come irrecuperabile.
Eliminare questi crediti dal sistema consente:
La norma mira dunque a rendere più efficiente e sostenibile l’intero impianto della riscossione, evitando sprechi di risorse pubbliche su fronti ormai improduttivi.
Contrariamente a quanto spesso si crede, il discarico automatico non comporterà un condono generalizzato.
La misura non interesserà la maggior parte dei contribuenti, ma solo quelli in condizioni economiche estreme, per i quali il Fisco ha già accertato l’impossibilità di riscossione.
Inoltre, restano esclusi dal meccanismo:
Infine, per i contribuenti che non hanno beni intestati o fonti di reddito formali, la cancellazione avrà poco impatto concreto: si tratta di soggetti che già oggi non subiscono azioni esecutive.