10 Oct, 2025 - 09:46

Spid, raggiunto l'accordo: ma diventerà davvero a pagamento?

Spid, raggiunto l'accordo: ma diventerà davvero a pagamento?

Dopo mesi di incertezza sul futuro dell’identità digitale in Italia, arriva finalmente una conferma ufficiale: lo Spid continuerà a essere operativo.

Il via libera arriva grazie a un nuovo accordo tra l’Agenzia per l’Italia Digitale (AgID), il Dipartimento per la Trasformazione Digitale e i principali gestori del servizio.

Il rinnovo della convenzione non è solo una proroga, ma rappresenta un vero rilancio del sistema, con nuove prospettive che mettono al centro la sicurezza, la sostenibilità economica e il percorso di integrazione con il progetto europeo di identità digitale.

Ma diventa a pagamento? 

Spid: un servizio ormai essenziale per i cittadini

Negli ultimi anni, lo Spid è diventato uno strumento indispensabile per milioni di italiani. Solo nel 2024 ha registrato oltre 1,2 miliardi di accessi, e nei primi sei mesi del 2025 sono già stati superati i 630 milioni.

Uno degli aspetti più delicati dell’intesa riguarda la gestione dei costi. Si vuole evitare che i costi ricadano direttamente sui cittadini. Tuttavia, il nuovo accordo non esclude la possibilità che alcuni servizi diventino a pagamento, lasciando ai gestori la libertà di applicare tariffe, che hanno introdotto canoni annuali o costi per l’attivazione e il rinnovo dello Spid.

Spid di Poste Italiane: gratuito ma fino a quando?

Tra i vari operatori, Poste Italiane detiene la quota maggiore di utenti attivi e, finora, ha scelto di non applicare alcun costo per il rilascio o il rinnovo dell’identità digitale.

Una decisione che ha favorito l’adozione del servizio, soprattutto tra le persone meno digitalizzate e in contesti territoriali svantaggiati.

Tuttavia, anche se la convenzione firmata riconosce esplicitamente ai gestori la possibilità di applicare tariffe, non è ancora chiaro se Poste manterrà la gratuità in futuro.

Si tratta di un aspetto molto importante da non sottovalutare, considerando che alcuni provider hanno già iniziato ad applicare tariffe allo Spid.

La scelta di Poste sarà cruciale: continuare a offrire Spid gratuitamente significherebbe consolidare il proprio ruolo di riferimento tra gli utenti; introdurre un costo, invece, potrebbe avere ripercussioni su milioni di persone, in particolare su chi si affida agli sportelli fisici per accedere al servizio. Inoltre, i cittadini avrebbero ben poche possibilità di scelta, proprio perché già altri provider hanno stabilito costi di abbonamento.

Più sicurezza e strumenti di controllo per gli utenti

Tra le novità previste dal nuovo assetto, è in arrivo anche un sistema che permetterà ai cittadini di controllare quante identità Spid risultano associate al proprio nome.

Si tratta di un importante passo avanti per contrastare furti di identità, usi impropri e duplicazioni.
In parallelo, verrà avviato un tavolo permanente tra istituzioni e gestori per rafforzare la sicurezza della piattaforma e semplificarne l’utilizzo.

Un’altra novità riguarda l’ampliamento della platea di utenti: oltre ai cittadini, d’ora in avanti potranno ottenere un’identità digitale anche professionisti, aziende, enti giuridici e dipendenti pubblici.

L’integrazione europea: verso il Digital Identity Wallet

A livello europeo, lo Spid si prepara a confluire nel Digital Identity Wallet, previsto dal nuovo regolamento eIDAS 2.0. 

L’obiettivo è realizzare un sistema unico e interoperabile tra tutti i Paesi dell’Unione Europea, che permetta ai cittadini di gestire in modo sicuro e standardizzato le proprie credenziali digitali, anche oltre i confini nazionali.

In sintesi

Con il nuovo accordo, Spid si conferma un pilastro dell’identità digitale in Italia, pronto ad affrontare una nuova fase fatta di innovazione, sicurezza e integrazione europea. Il tema dei costi rimane aperto, ma i contributi pubblici serviranno a contenere l’impatto economico sui cittadini.

La strategia dei singoli gestori, e in particolare quella di Poste Italiane, sarà determinante per stabilire se l’identità digitale resterà gratuita per la maggior parte degli utenti oppure se si andrà verso un modello a pagamento più diffuso.

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