12 Oct, 2025 - 10:59

Rimborso 730: cosa succede se hai cartelle esattoriali?

Rimborso 730: cosa succede se hai cartelle esattoriali?

Molti contribuenti che hanno presentato il modello 730 per il 2025 si trovano ancora in attesa del rimborso IRPEF, che normalmente viene accreditato direttamente in busta paga o nella pensione.

Tuttavia, in diversi casi l’accredito non è ancora arrivato, e la ragione non va cercata in errori nella dichiarazione, ma nella presenza di debiti fiscali non saldati.

Questo blocco è legato a una norma già esistente, ma che potrebbe cambiare con l’introduzione delle nuove regole previste dalla riforma della riscossione.

Vediamo cosa prevede oggi la legge, quali novità sono attese e cosa può fare il contribuente nel frattempo.

Blocco dei rimborsi: come funziona il meccanismo di compensazione

Secondo le regole attuali, prima di erogare un rimborso fiscale, l’Agenzia delle Entrate effettua un controllo per verificare se il contribuente abbia debiti iscritti a ruolo, ovvero cartelle esattoriali notificate e non pagate.

Se l’importo complessivo di questi debiti supera 1.500 euro, comprensivi di interessi, sanzioni e spese accessorie, scatta un blocco automatico del rimborso.

In questi casi, il credito che il contribuente dovrebbe ricevere viene trasferito all’Agenzia Entrate-Riscossione per coprire il debito in sospeso.

Tale procedura è regolata dall’articolo 28-ter del DPR n. 602/1973, ed è nota come compensazione volontaria. Anche se il contribuente può formalmente rifiutare la compensazione, in pratica l’Agenzia può comunque sospendere il pagamento del rimborso fino all'importo del debito.

Va anche considerato che, secondo la normativa vigente, possono essere bloccati i rimborsi anche in presenza di cartelle non ancora notificate, ma già registrate nei sistemi dell’Ente.

Quali sono le novità introdotte dalla riforma della riscossione

La recente riforma della riscossione, approvata con il Decreto Legislativo n. 110 del 2024, prevede importanti modifiche alle regole sulla compensazione tra rimborsi e debiti fiscali.

Tra i principali cambiamenti:

  • Il blocco del rimborso sarà possibile solo se l’importo da rimborsare supera i 500 euro;
  • Saranno considerati solo i debiti già notificati e scaduti da almeno 60 giorni;
  • Se il totale dei debiti non supera i 1.500 euro, il rimborso non potrà essere trattenuto.

Queste nuove disposizioni mirano a rendere il sistema più equo, evitando che piccoli rimborsi vengano bloccati per pendenze fiscali di entità contenuta.

Sono operative le nuove regole?

Sebbene il decreto legislativo sia stato approvato, le nuove regole non sono ancora entrate in vigore.

Per diventare effettive, è necessario che il Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF) emani il regolamento attuativo previsto dalla legge. Solo dopo la pubblicazione di tale regolamento decorreranno i 60 giorni necessari perché le nuove disposizioni diventino operative.

Nel frattempo, continuano ad applicarsi le vecchie regole. Questo significa che, anche per rimborsi inferiori a 500 euro, è possibile che l’erogazione venga bloccata in presenza di cartelle esattoriali.

Cosa può fare il contribuente

In attesa dell’entrata in vigore delle nuove regole, chi ha presentato il 730 e si trova con il rimborso bloccato dovrebbe:

  • Verificare la propria situazione debitoria, accedendo al cassetto fiscale o rivolgendosi a un intermediario abilitato;
  • Considerare la possibilità di rateizzare eventuali cartelle esattoriali, operazione che consente di evitare il blocco del rimborso;
  • Sapere che, al momento, anche piccoli crediti IRPEF possono essere trattenuti per compensare debiti fiscali, se l’importo complessivo supera 1.500 euro.

Cosa succederà con l’entrata in vigore del nuovo regolamento

Quando il regolamento del MEF sarà finalmente pubblicato e decorso il periodo previsto, entreranno in vigore nuove tutele per i contribuenti. In particolare:

  • I rimborsi fino a 500 euro saranno sempre erogati, anche in presenza di cartelle esattoriali pendenti;
  • I debiti inferiori a 1.500 euro non saranno presi in considerazione per bloccare i rimborsi;
  • La compensazione tra rimborso e cartelle verrà attivata solo per crediti superiori a 500 euro, e solo in caso di debiti notificati e scaduti.

Conclusione: regole in evoluzione, ma i ritardi restano

Fino a quando non entreranno in vigore le nuove norme, chi ha cartelle esattoriali aperte rischia di non ricevere il rimborso IRPEF nei tempi previsti, anche per importi modesti. In sostanza, il credito maturato tramite il modello 730 viene trattenuto per coprire debiti fiscali, in linea con quanto previsto dalla normativa attuale.

La situazione è destinata a migliorare, ma solo con l’approvazione del regolamento attuativo e l’effettiva entrata in vigore delle nuove regole. Solo allora i contribuenti potranno contare su un sistema più chiaro, equo e prevedibile.

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