15 Oct, 2025 - 11:42

Rottamazione quinquies, esclusi IMU, TARI e multe: cosa cambia, condizioni e nuove regole

Rottamazione quinquies, esclusi IMU, TARI e multe: cosa cambia, condizioni e nuove regole

La nuova rottamazione quinquies, una delle misure più attese della pace fiscale 2026, sembra ormai prendere forma con regole più restrittive rispetto al passato.

Tra le novità più importanti emerge l’esclusione dalle agevolazioni per tutti i debitori che devono pagare multe e tributi locali come IMU, TARI e le sanzioni amministrative.

Questa decisione, che dovrebbe essere ufficializzata nella Legge di Bilancio 2026, rappresenta una scelta netta volta a limitare il numero di contribuenti ammessi alla definizione agevolata e a contenere così i costi complessivi per lo Stato.

Cosa sappiamo finora sulla pace fiscale 2026

Il nuovo sistema di rottamazione delle cartelle esattoriali è stato annunciato come un passaggio fondamentale verso una “pace fiscale definitiva”.

Tuttavia, per capire come e chi potrà effettivamente beneficiarne, bisognerà attendere la pubblicazione del testo ufficiale della Manovra 2026. Intanto, alcune indicazioni sono già emerse e indicano un chiaro indirizzo verso una maggiore selettività.

Tra queste, spicca proprio la volontà di escludere dal campo di applicazione della rottamazione i debitori che hanno cartelle relative a imposte e tasse di competenza degli enti locali.

Questo significa che chi ha pendenze fiscali riguardanti, ad esempio, l’IMU o la TARI, o che deve pagare multe per infrazioni amministrative, non potrà usufruire delle agevolazioni previste dalla rottamazione quinquies.

Riduzione della durata e nuove condizioni di pagamento

Non è solo il perimetro dei debiti sanabili a cambiare rispetto alle edizioni precedenti. Anche il piano di rientro subirà delle modifiche sostanziali.

La durata massima del piano di pagamento passerà da 10 a 9 anni, con un massimo di 108 rate anziché 120. Inoltre, è prevista l’introduzione di una rata minima di 50 euro.

Questa novità potrebbe rendere più difficile frazionare i debiti in tante piccole rate, con un effetto di accorpamento dei pagamenti. Di conseguenza, la rottamazione quinquies potrebbe risultare meno conveniente per alcuni contribuenti rispetto alle versioni precedenti di definizione agevolata.

Chi potrà aderire alla rottamazione

Un altro punto cruciale riguarda l’identificazione dei contribuenti che potranno accedere alla nuova pace fiscale. L’indicazione più recente è quella di limitare la rottamazione alle sole cartelle relative a imposte regolarmente dichiarate ma non pagate, e quindi affidate all’Agenzia delle Entrate Riscossione tramite avvisi bonari.

Ciò significa che potranno usufruire dell’agevolazione i contribuenti che hanno sempre dichiarato correttamente i propri redditi, ma che si sono trovati in difficoltà nel versamento delle tasse.

Al contrario, saranno esclusi coloro che sono stati oggetto di accertamenti fiscali per redditi non dichiarati, cioè i casi di evasione scoperta.

Un passo verso una gestione più sostenibile della pace fiscale?

Le scelte che stanno emergendo rappresentano un tentativo di rendere la pace fiscale più sostenibile dal punto di vista economico e più equa nei confronti dei contribuenti corretti. Limitare la platea dei beneficiari e rendere il piano di rientro meno dilazionato nel tempo sono misure volte a contenere la spesa pubblica e a evitare abusi.

Nonostante le restrizioni, la nuova rottamazione quinquies potrebbe comunque rappresentare un’opportunità importante per milioni di contribuenti in difficoltà, offrendo un modo per regolarizzare le proprie posizioni con lo Stato e ripartire senza vecchi debiti.

Sintesi finale: cosa cambia con la rottamazione quinquies 2026

  • Esclusione di multe e tasse locali: non potranno accedere alla rottamazione i debitori con cartelle relative a multe, IMU, TARI e altre imposte comunali;
  • Piano di pagamento più rigido: la durata massima passa da 10 a 9 anni, con un limite di 108 rate e una rata minima di 50 euro, rendendo i pagamenti meno frazionabili;
  • Accesso riservato ai contribuenti “meritevoli”: la sanatoria sarà riservata a chi ha dichiarato correttamente i redditi ma non ha pagato; esclusi invece gli evasori scoperti tramite accertamenti fiscali.
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