A partire dal 1° gennaio 2027, in Italia l’età pensionabile salirà a 67 anni e 3 mesi, segnando un aumento di tre mesi rispetto agli attuali 67 anni.
Si tratta di un aggiornamento automatico previsto dalla normativa vigente, in linea con l’aumento della speranza di vita certificato dall’Istat.
Il meccanismo di adeguamento è previsto dalla legge Fornero, che stabilisce una revisione biennale dei requisiti per la pensione di vecchiaia sulla base dell’aspettativa di vita.
Cosa succederà davvero dal 2027?
Il governo, tramite la Legge di Bilancio 2026, sta valutando un intervento mirato per evitare che l’aumento dell’età pensionabile gravi su tutte le categorie indistintamente.
L’orientamento è quello di introdurre un blocco selettivo, limitato a determinati gruppi di lavoratori considerati più fragili o meritevoli di tutela, senza arrivare a una sospensione generalizzata.
In particolare, potrebbero beneficiare dell’esenzione dall’aumento:
L’ipotesi di un blocco totale per tutti è stata accantonata, principalmente per ragioni economiche.
Il budget previsto per la manovra 2026, pari a 18 miliardi di euro, non consentirebbe di sostenere una misura così ampia. Per questo si valuta anche un incremento graduale, con un aumento dell’età pensionabile di un mese all’anno fino al 2029, anziché applicare i tre mesi in un solo passaggio.
In parallelo all’aumento dell’età pensionabile, dal 2027 verranno modificati anche i criteri per accedere alla pensione anticipata ordinaria, che sarà soggetta a un analogo adeguamento.
I nuovi requisiti contributivi saranno:
Anche questo adeguamento segue l’incremento di tre mesi, coerente con l’aggiornamento dei requisiti anagrafici.
Nonostante le novità in arrivo, resteranno attive le principali forme di uscita anticipata già previste dal sistema previdenziale, pensate per offrire margini di flessibilità:
Queste misure continueranno a rappresentare una via d’uscita anticipata per specifiche fasce di lavoratori.
L’aumento dell’età per andare in pensione è la diretta conseguenza dell’allungamento della vita media.
Il principio è semplice: se si vive più a lungo, si dovrà restare più a lungo nel mercato del lavoro per garantire la sostenibilità del sistema pensionistico, che si basa sul rapporto tra chi versa i contributi e chi riceve l’assegno pensionistico.
Questo equilibrio è fondamentale per evitare squilibri finanziari nel lungo termine.
La risposta a questa domanda dipende dall'età:
Dal 2027 l’età pensionabile aumenterà a 67 anni e 3 mesi, in linea con la crescita della speranza di vita rilevata dall’Istat.
Il governo valuta un blocco selettivo per tutelare lavoratori precoci, addetti a mansioni usuranti e chi compirà 64 anni nel 2027.
Cambiamenti anche per la pensione anticipata, con un aumento di 3 mesi nei requisiti contributivi per uomini e donne.