17 Oct, 2025 - 09:54

Le violenze, le minacce, poi l'aggressione mortale: cos'è successo a Pamela Genini, uccisa a Milano

Le violenze, le minacce, poi l'aggressione mortale: cos'è successo a Pamela Genini, uccisa a Milano

Pamela Genini aveva 29 anni. Originaria di Strozza (Bergamo), viveva ormai da tempo a Milano, dove lavorava come imprenditrice e modella. Martedì 14 ottobre 2025 è stata colta di sorpresa dal compagno Gianluca Soncin, 52 anni, che voleva lasciare, ed è stata uccisa a coltellate sul terrazzino della sua abitazione di via Iglesias, nel quartiere Gorla, sotto gli occhi dei vicini. 

Cos'è successo a Pamela Genini? Cronaca di un femminicidio

Secondo le prime ricostruzioni, Soncin sarebbe entrato in casa della giovane dopo essersi procurato una copia delle sue chiavi. Poi, davanti al rifiuto di lei di tornare insieme, l'avrebbe colpita per 30 volte con un coltello da caccia.

Un gesto premeditato, secondo gli inquirenti, che contestano al 52enne - con precedenti per truffa - anche l'aggravante degli atti persecutori, per gli atteggiamenti violenti e minacciosi tenuti nei mesi prima del femminicidio. 

La tragedia si è consumata intorno alle 22:30 di martedì 14 ottobre. Poco prima, avendo avvertito il pericolo, Pamela si era messa in contatto con l'ex fidanzato, chiedendogli di chiamare il 112. Quando gli agenti sono arrivati, le hanno citofonato.

Ma la 29enne, bloccata da Soncin, non è riuscita ad aprire loro il portone, che è poi stato sfondato. I vicini hanno raccontato di aver sentito le sue urla e di aver visto l'uomo trascinarla sul terrazzino e accoltellarla. All'arrivo dei militari in casa, la 29enne giaceva a terra.

Soncin era accovacciato accanto a lei, con il coltello tra le mani, e ha tentato il suicidio. È stato bloccato dai carabinieri e trasportato d'urgenza all'ospedale Niguarda, dove, nelle ore successive, è stato ascoltato dalla pm Alessia Menegazzo.

I segnali e la paura di chiedere aiuto 

Durante l'interrogatorio, Soncin è apparso "freddo e distaccato". Nel decreto di convalida del fermo, il gip Tommaso Perna ha scritto che è "incapace di controllare i propri impulsi" e "potenzialmente pericoloso anche per la madre e l'ex fidanzato della vittima", entrambi più volte minacciati, in passato.

Da quanto emerso finora, già nel settembre 2024, a pochi mesi dall'inizio della loro relazione, Pamela era finita al pronto soccorso con una frattura a un dito della mano e diversi lividi e aveva raccontato ai medici di essere stata aggredita dall'uomo. Si era rifiutata però di sporgere denuncia, per paura.

Nei mesi seguenti, Soncin avrebbe costretto Pamela a lasciare il lavoro, imponendole di interrompere i contatti con amici e parenti e di cancellare i suoi profili social. La controllava, chiedendole prova dei suoi spostamenti, presentandosi senza preavviso nei luoghi che lei frequentava.

La 29enne voleva lasciarlo, rifarsi una vita all'estero. E si era quindi messa alla ricerca di un nuovo appartamento, a Lugano, dove sperava di iscriversi a un corso di Psicologia. "Sembrava decisa - ha raccontato l'ex fidanzato - Diceva che voleva aiutare sé stessa e gli altri". 

Il racconto dell'ex fidanzato: "Rimase incinta e abortì"

A testimoniare la spirale di violenza in cui viveva, è stato anche Francesco Dolci, suo ex fidanzato, l'ultimo a parlare con lei prima che fosse uccisa.

Nel servizio della trasmissione Rai "Ore 14", la ricostruzione delle violenze culminate nel femminicidio di Pamela Genini

Quella sera, Pamela gli ha chiesto aiuto: "Non posso rispondere, non so che fare, ho paura". Lui ha chiamato la polizia, ma non è bastato. "Mi chiamava spesso - racconta ora al Corriere - Sapevo che viveva nel terrore".

"Una volta mi disse che Soncin si portava sempre dietro una pistola e un coltello", ricorda. A maggio dello scorso anno, aggiunge, Pamela "dopo una violenza sessuale era rimasta incinta. Mi disse che aveva deciso di abortire: non voleva un figlio da quell'uomo".

In estate, durante una vacanza di coppia all'isola d'Elba, l'uomo l'aveva aggredita dopo una lite scoppiata per un banale commento di un passante, minacciando di ucciderla. Solo l'intervento del personale dell'albergo aveva evitato il peggio.

Pamela era tornata a casa da sola. Ma a settembre, alla Fiera del Cinema di Venezia, le violenze erano riprese: lui le aveva strappato i vestiti e aveva cercato di accoltellarla.

Qualche giorno prima del delitto, la 29enne aveva preso coraggio e detto a Soncin di volerlo definitivamente lasciare, bloccandolo sui social e sul telefono. Decisione che purtroppo le è costata la vita.

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