Il mancato o tardivo versamento dell’imposta di bollo sulle fatture elettroniche comporta l’applicazione di sanzioni specifiche.
Tuttavia, le regole in vigore nel 2025 prevedono meccanismi di sanatoria agevolata e un sistema che incentiva la regolarizzazione spontanea da parte del contribuente.
Vediamo come funziona la disciplina attuale, quando scattano le sanzioni e come avvalersi del ravvedimento operoso.
L’imposta di bollo si applica alle fatture elettroniche che riportano operazioni non soggette a IVA e un importo pari o superiore a 77,47 euro. L’importo dell’imposta è pari a 2 euro per fattura, secondo quanto previsto dall’articolo 13 della tariffa allegata al DPR n. 642/1972.
Per le fatture elettroniche trasmesse tramite il Sistema di Interscambio (SdI), il pagamento del bollo deve essere effettuato entro l’ultimo giorno dei due mesi successivi alla fine del trimestre di riferimento. Le modalità di versamento sono disciplinate dal DM 17 giugno 2014 e avvengono tramite F24 precompilato dall’Agenzia delle Entrate o pagamento diretto sul portale Fatture e Corrispettivi.
In caso di mancato, insufficiente o ritardato pagamento, si attiva un meccanismo sanzionatorio regolato dal Decreto Crescita e dal decreto legislativo n. 471/1997.
Le sanzioni variano in base alla modalità di assolvimento dell’imposta:
Nel caso di mancato pagamento, l’Agenzia delle Entrate invia una comunicazione al contribuente, indicando:
Il contribuente ha 30 giorni di tempo per regolarizzare la propria posizione. Trascorso questo termine senza pagamento, l’importo viene iscritto a ruolo a titolo definitivo, con l’avvio delle procedure di riscossione.
Il ravvedimento operoso rappresenta lo strumento principale per regolarizzare spontaneamente il versamento del bollo, prima di ricevere la comunicazione da parte dell’Agenzia delle Entrate.
Le sanzioni ridotte previste dal ravvedimento sono:
È importante sottolineare che il ravvedimento può essere utilizzato solo finché non arriva la comunicazione dell’Agenzia delle Entrate. Dopo tale avviso, non è più possibile applicare le riduzioni previste per il ravvedimento, ma si potrà beneficiare della sanzione ridotta a un terzo a condizione che il pagamento avvenga entro 30 giorni.
Questo meccanismo, introdotto dal Decreto Crescita, mira a incentivare l’adempimento spontaneo da parte del contribuente, lasciando comunque margine di recupero anche in caso di dimenticanze o errori involontari.
Per evitare sanzioni e complicazioni, è fondamentale adottare un approccio organizzato alla gestione del bollo sulle fatture elettroniche.
Ecco alcune buone pratiche consigliate:
Nel 2025, la disciplina sul bollo per le fatture elettroniche conferma l’approccio già avviato negli anni precedenti: sanzioni chiare ma riducibili, comunicazioni preventive da parte dell’Agenzia e strumenti per agevolare la compliance fiscale.
Una corretta gestione dell’imposta di bollo - supportata da strumenti digitali e scadenziari automatici - permette a professionisti, imprese e contribuenti di evitare sanzioni e mantenere una regolarità fiscale senza sorprese.