17 Oct, 2025 - 17:17

Pace fiscale 2026, rottamazione solo per chi ha dichiarato i redditi: chi resta fuori?

Pace fiscale 2026, rottamazione solo per chi ha dichiarato i redditi: chi resta fuori?

La nuova pace fiscale non sarà aperta a tutti: secondo le prime indicazioni, il beneficio sarà riservato a quei contribuenti che, pur avendo correttamente dichiarato i propri redditi, non sono riusciti a versare le imposte dovute.

La rottamazione, nella sua edizione quinquies, sarà inserita nella Legge di Bilancio 2026 e sarà riservata esclusivamente ai contribuenti affidabili, cioè a coloro che hanno presentato correttamente la dichiarazione dei redditi ma non sono riusciti a saldare le imposte dovute.

Scendiamo più nel dettaglio e, nel testo, vedremo chi potrà accedervi e come funzioneranno le rate.

A chi sarà destinata la nuova pace fiscale

La rottamazione quinquies 2026 punterà a distinguere tra i contribuenti che hanno agito con correttezza e quelli che hanno cercato di eludere il Fisco.

A rientrare tra i possibili beneficiari saranno:

  • Coloro che hanno presentato la dichiarazione dei redditi;
  • Che hanno ricevuto un avviso bonario dall’Agenzia delle Entrate;
  • E che successivamente non sono riusciti a pagare, vedendo i loro debiti trasmessi all’Agenzia delle Entrate-Riscossione.

Chi invece ha omesso di dichiarare redditi o ha subito accertamenti fiscali da parte dell’Agenzia delle Entrate dovrebbe restare escluso dalla sanatoria. L’obiettivo è quello di premiare chi è stato trasparente, pur avendo avuto difficoltà economiche.

Non dovrebbero esserci limiti per chi ha già usufruito in passato di altre rottamazioni, ma si pensa a misure di controllo per evitare che queste agevolazioni vengano usate solo per posticipare i pagamenti, senza reali intenzioni di saldare i debiti.

Come funzioneranno le rate della pace fiscale 2026

Un altro nodo da sciogliere riguarda il numero di rate concesse per il pagamento. L’ipotesi iniziale parlava di un piano fino a 120 rate in 10 anni, ma ora si valuta una proposta più contenuta.

L’obiettivo delle proposte, ancora da definire completamente, è evitare dilazioni troppo lunghe, specialmente per le cartelle di piccolo importo, e consentire allo Stato di recuperare più rapidamente le somme dovute. Anche perché, prevedere un piano lungo per le cartelle di importi bassi, non avrebbe molto senso.

Cambia anche la regola sulla decadenza dal beneficio. Se in passato si decadeva dopo otto rate non pagate (anche non consecutive), ora si valuta di restringere la soglia: due rate non pagate potrebbero bastare per perdere l’accesso alla sanatoria.

Dubbi ancora aperti: multe, tasse locali e rottamazioni precedenti

Molti dettagli devono ancora essere chiariti. Non è ancora certo, ad esempio, se la nuova rottamazione includerà anche:

  • Le multe stradali;
  • Le tasse locali, come l’IMU o la TARI.

Non rientrano nella definizione agevolata i seguenti tipi di debito:

  • Aiuti di Stato ritenuti illegittimi in base alla normativa europea e quindi soggetti a restituzione;

  • Danni erariali accertati da sentenze della Corte dei Conti;

  • Sanzioni di natura penale.

Altro nodo cruciale riguarda chi ha aderito alla rottamazione quater, ancora in corso. La scadenza per il prossimo pagamento è fissata al 30 novembre 2025. Chi non riuscirà a pagare in tempo potrà rientrare nella nuova rottamazione quinquies? Al momento non ci sono risposte ufficiali. Non resta altro che attendere ancora un po' di tempo.

In sintesi: una sanatoria selettiva per chi ha dichiarato ma non ha pagato

La pace fiscale in arrivo per il 2026 non sarà generalizzata come in passato. Il Governo vuole premiare chi ha rispettato le regole, presentando le proprie dichiarazioni, ma si è trovato in difficoltà nel pagamento delle imposte. Al contrario, resteranno esclusi coloro che hanno nascosto redditi o sono stati oggetto di verifiche fiscali.

Il piano di pagamento sarà più compatto e rigido, con controlli più severi per evitare abusi. La rottamazione quinquies potrebbe quindi rappresentare un’occasione concreta per chiudere i debiti con il Fisco, ma solo per chi ha agito con trasparenza.

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