A partire dal 2026, l’Assegno di Inclusione cambierà ancora. Una novità importante contenuta nella Legge di Bilancio 2026 riguarda l’abolizione del mese di sospensione obbligatorio tra un periodo di erogazione del beneficio e il successivo rinnovo.
Questa modifica rappresenta una risposta concreta alle difficoltà vissute da tante famiglie che, pur avendo ancora diritto al sostegno, si trovavano per un mese senza alcuna entrata.
L’eliminazione della sospensione porterà benefici non solo sul piano economico, ma anche sul piano della sicurezza e della stabilità per i nuclei più fragili.
Vediamo subito cosa cambia.
Fino a oggi, l’Assegno di Inclusione poteva essere erogato per 18 mesi consecutivi. Alla scadenza, era necessario attendere un mese di pausa senza pagamento, per poi presentare una nuova domanda e ottenere altri 12 mesi di beneficio, sempre se in possesso dei requisiti richiesti.
Con la riforma prevista per il 2026, questa interruzione verrà cancellata. I beneficiari che soddisfano ancora le condizioni potranno presentare domanda di rinnovo immediatamente, senza vedersi sospendere il sostegno.
La possibilità di rinnovare senza stop equivale, di fatto, a un aumento medio di circa 670 euro all’anno per ciascun nucleo familiare beneficiario.
Non si tratta di un bonus extra o di un incentivo temporaneo, ma del pagamento continuativo che andrà a coprire anche il mese che finora restava scoperto.
Per chi vive con un reddito minimo o deve affrontare spese fisse come affitto, bollette, spese sanitarie o scolastiche, questo mese in più di erogazione può fare una grande differenza.
Nel 2025, per attenuare l’effetto del mese di sospensione, il Governo aveva introdotto un bonus ponte da 500 euro una tantum.
Con la nuova normativa, questo tipo di intervento non sarà più necessario, perché l’erogazione del sostegno sarà garantita senza interruzioni.
I criteri di accesso all’Assegno di Inclusione resteranno invariati anche dopo il 2026. Potranno continuare a beneficiarne i nuclei familiari con:
L’importo dell’Assegno continuerà a variare tra 500 e 700 euro mensili, a seconda della composizione del nucleo e del reddito disponibile.
Il rinnovo non sarà automatico. I beneficiari dovranno presentare una nuova domanda, aggiornare la situazione familiare ed economica, confermare la disponibilità al lavoro (se richiesta) e partecipare a un nuovo colloquio con i servizi sociali per firmare o rivedere il patto di inclusione, necessario per continuare a ricevere il sostegno.
La riforma è attualmente contenuta nella bozza della Legge di Bilancio 2026 e dovrà essere approvata definitivamente entro la fine dell’anno.
Una volta confermata, l’INPS e il Ministero del Lavoro pubblicheranno le istruzioni operative per presentare le domande di rinnovo senza interruzioni.
L’obiettivo è far partire la nuova modalità già nei primi mesi del 2026, così da garantire continuità nell’erogazione dell’Assegno anche per chi sta per terminare i primi 18 mesi di beneficio.
Le famiglie interessate dovranno monitorare gli aggiornamenti ufficiali e farsi trovare pronte a presentare la nuova domanda nei tempi previsti.