21 Oct, 2025 - 07:30

Sorpassometro SV3: multe valide o da contestare? Cosa sapere su omologazione e ricorsi

Sorpassometro SV3: multe valide o da contestare? Cosa sapere su omologazione e ricorsi

Il nuovo sorpassometro SV3 sta sollevando forti polemiche e preoccupazioni. C’è chi lo definisce uno strumento utile per migliorare la sicurezza stradale, ma anche chi lo accusa di essere tecnicamente non a norma, con il rischio di generare multe illegittime.

Al centro della questione, ancora una volta, c’è il tema dell’omologazione, lo stesso che da anni coinvolge anche gli autovelox.

Le multe emesse tramite questi dispositivi sono valide? Oppure possono essere annullate? Proviamo a fare chiarezza.

Cos’è l’omologazione e perché è così importante

Secondo la legge, tutti gli strumenti elettronici utilizzati per accertare infrazioni stradali devono essere approvati e omologati. Ma attenzione: approvazione e omologazione non sono la stessa cosa.

Lo ha chiarito anche la Corte di Cassazione in più sentenze: un dispositivo può essere approvato dal Ministero, ma senza l’omologazione non è detto che le multe siano valide.

Nel caso degli autovelox, sono ormai molte le decisioni della Cassazione che hanno annullato verbali per mancanza di omologazione. Tuttavia, alcuni tribunali continuano a convalidare le multe, creando un clima di incertezza.

Cos’è il sorpassometro SV3?

Il sorpassometro SV3 è un nuovo dispositivo che rileva i sorpassi vietati e invia automaticamente le sanzioni.

Il problema, però, è che non è chiaro se sia davvero omologato, o se sia semplicemente “approvato” da un decreto dirigenziale del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.

Secondo molti esperti, serve un decreto ministeriale pubblicato in Gazzetta Ufficiale per rendere valida l’omologazione, cosa che - per ora - non risulta esserci. 

Tuttavia, in alcuni verbali le forze dell’ordine indicano che il dispositivo è “omologato”, creando ulteriore confusione e rendendo difficile per i cittadini difendersi.

Le multe sono valide o no?

Molti cittadini si chiedono se le multe ricevute con il sorpassometro SV3 siano da pagare oppure da contestare. La risposta, purtroppo, non è univoca.

In teoria, se manca l’omologazione, la multa potrebbe essere annullata. Ma in pratica, contestare il verbale non è semplice:

  • Bisogna spesso avviare un ricorso al Giudice di Pace o in alcuni casi una querela di falso se nel verbale si afferma che l’apparecchio è omologato;
  • I costi e i tempi della procedura scoraggiano molti automobilisti;
  • Alcuni tribunali, nonostante il parere della Cassazione, continuano a ritenere valide le multe.

Per questo le associazioni di consumatori stanno promuovendo azioni collettive, che permettono ai cittadini di unirsi e ridurre tempi e spese.

Quali sono gli altri motivi per fare ricorso

Anche se dimostrare la mancanza di omologazione è complicato, non è l’unico elemento da valutare. Molte multe sono annullabili per altri motivi, come ad esempio:

  • Segnaletica non visibile o non conforme;
  • Errori nei verbali;
  • Mancata taratura periodica del dispositivo;
  • Assenza di cartelli che informano della presenza del controllo.

In alcuni casi, questi dettagli possono fare la differenza tra una multa valida e una sanzione da annullare.

Cosa fare se ricevi una multa da sorpassometro

Se ricevi una sanzione rilevata con il sorpassometro SV3, è importante valutare con attenzione il verbale ricevuto.

In caso di dubbi, è sempre consigliato consultare un avvocato o rivolgersi a un’associazione di tutela dei consumatori.

Il rispetto del Codice della Strada resta fondamentale, ma anche i cittadini hanno il diritto di difendersi se ritengono di aver ricevuto una multa ingiusta.

In conclusione

Il caso del sorpassometro SV3 è solo l’ultimo esempio di caos normativo e giuridico nel campo dei controlli stradali automatici.

Senza una normativa chiara e senza un intervento ufficiale da parte delle istituzioni, i cittadini restano nel limbo, tra multe che continuano ad arrivare e incertezze sulla loro validità.

La speranza è che le indagini in corso e le pressioni delle associazioni portino presto a regole trasparenti e uniformi, per garantire sicurezza sulle strade ma anche diritti certi per chi guida.

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