23 Oct, 2025 - 17:01

Pensione anticipata invalidi civili al 74%: le opzioni da non perdere 2025

Pensione anticipata invalidi civili al 74%: le opzioni da non perdere 2025

In Italia, le persone con invalidità civile rientrano tra le categorie più tutelate dal punto di vista previdenziale. Per loro esistono misure specifiche che offrono un sostegno economico, pensate per garantire una maggiore protezione sociale.

Tra queste, una delle più importanti è la possibilità di andare in pensione prima rispetto all’età standard prevista per la pensione di vecchiaia.

Normalmente, l’età per la pensione di vecchiaia è fissata a 67 anni. Tuttavia, chi ha un’invalidità civile pari o superiore al 74% può accedere a forme di pensione anticipata, a condizione che abbia anche una certa anzianità contributiva.

Vediamo subito maggiori dettagli, i requisiti e le condizioni, oltre che tutte le opzioni attualmente previste.

Cos’è l’Ape Sociale e quali sono i requisiti

Una delle principali misure a cui si può accedere è l’Anticipo Pensionistico Sociale, più conosciuto come Ape Sociale.

Si tratta di un sostegno economico riservato a determinate categorie di lavoratori in situazioni di difficoltà, tra cui appunto gli invalidi civili.

Sebbene abbia uno scopo assistenziale, l’Ape Sociale è tecnicamente una misura previdenziale, perché richiede un certo numero di anni di contributi versati.

Per poterla ottenere, un invalido civile deve soddisfare tre condizioni precise:

  • Avere almeno 63 anni e 5 mesi di età;
  • Aver versato almeno 30 anni di contributi previdenziali;
  • Avere una percentuale di invalidità civile riconosciuta pari o superiore del 74%, accertata da una commissione medica.

Grazie a questa misura, è possibile smettere di lavorare con quasi quattro anni di anticipo rispetto all’età pensionabile ordinaria.

Quali sono i vantaggi e limiti da conoscere

L’Ape Sociale è spesso la soluzione più facilmente accessibile per gli invalidi civili con almeno il 74% di invalidità. Tuttavia, è importante sapere quali sono i limiti e le caratteristiche di questa misura:

  • È temporanea: dura fino al raggiungimento dei 67 anni, quando si passa alla pensione di vecchiaia ordinaria, da richiedere con una nuova domanda;
  • L’importo massimo mensile è di 1.500 euro lordi;
  • Non è reversibile: in caso di decesso, non viene trasferita ai familiari superstiti;
  • Non prevede la tredicesima mensilità;
  • L’importo non cambia nel tempo: non ci sono aumenti legati all’inflazione;
  • Non è cumulabile con redditi da lavoro: si può continuare a lavorare solo in forma autonoma occasionale, e solo se il reddito non supera i 5.000 euro annui.

Prendiamo il caso del padre della lettrice Stefania: ha 64 anni, un’invalidità del 74% riconosciuta ufficialmente e più di 30 anni di contributi versati. In questo caso, può presentare domanda per l’Ape Sociale, perché ha tutti i requisiti richiesti.

È però importante ricordare che questo assegno non è definitivo: si interrompe al raggiungimento dei 67 anni, momento in cui occorre fare una nuova domanda per ottenere la pensione di vecchiaia ordinaria.

Ci sono altre strade per la pensione anticipata con invalidità del 74%?

Il riconoscimento di un’invalidità pari almeno del 74% può servire anche per altre modalità di pensionamento anticipato previste dalla legge.

Quota 41 precoci è destinata ai lavoratori che hanno iniziato a versare contributi prima dei 19 anni. In questo caso, servono almeno 41 anni di contributi complessivi, e tra le condizioni per accedere alla misura c’è proprio l’invalidità civile di almeno il 74%.

Opzione Donna, invece, è misura rivolta esclusivamente alle lavoratrici, che consente di andare in pensione con 35 anni di contributi.

L’età minima richiesta varia a seconda del numero di figli:

  • 59 anni per chi ha due o più figli;
  • 60 anni per chi ha un solo figlio;
  • 61 anni per chi non ha figli.

Conclusione

L’Ape Sociale rappresenta una valida opportunità per le persone con invalidità civile, offrendo una possibilità concreta di lasciare il lavoro in anticipo, senza dover aspettare i 67 anni.

Pur avendo alcune limitazioni (come l’importo fisso e la mancanza della tredicesima), resta una delle misure più accessibili per chi ha almeno il 74% di invalidità e una carriera lavorativa significativa alle spalle.

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