25 Oct, 2025 - 12:01

Debiti con l’Agenzia delle Entrate-Riscossione: quando scadono?

Debiti con l’Agenzia delle Entrate-Riscossione: quando scadono?

Si sente spesso parlare di rottamazioni, pace fiscale e sanatorie, ma è importante sapere che anche i debiti con l’Agenzia delle Entrate Riscossione non durano per sempre.

Questi debiti, infatti, sono soggetti a una prescrizione, cioè a un termine oltre il quale l’ente non può più richiedere il pagamento.

La prescrizione varia a seconda del tipo di debito: può trattarsi di tasse statali, tributi locali, multe o ritardi nei versamenti, e ogni categoria ha tempi diversi entro cui il Fisco può chiedere quanto dovuto.

Iniziamo dalle basi, spiegando cos'è la prescrizione, per poi spostarci sui tempi e le scadenze dei vari debiti.

Cos’è la prescrizione?

La prescrizione è un principio che tutela il debitore dall’inerzia del creditore. Se quest’ultimo non agisce entro un certo periodo per recuperare il credito, perde il diritto di esigere il pagamento. Secondo l’articolo 2946 del Codice Civile, il termine ordinario di prescrizione è di 10 anni, salvo eccezioni.

In pratica, se l’Agenzia non fa nulla per un lungo periodo, il debito si estingue e il contribuente non è più obbligato a pagare.

In passato, la prescrizione iniziava a decorrere dal giorno successivo alla notifica della cartella esattoriale. Oggi, con l’introduzione degli avvisi di accertamento immediatamente esecutivi, la prescrizione parte dal giorno successivo al ricevimento di tali avvisi.

Bisogna fare attenzione perché qualsiasi sollecito o comunicazione da parte dell’Agenzia azzera il conteggio del termine di prescrizione, facendolo ripartire da zero e prolungando così la durata del debito.

Quali sono i tempi per i controlli fiscali e la riscossione

L’Agenzia delle Entrate Riscossione emette le cartelle esattoriali, che sono le richieste ufficiali di pagamento per i debiti iscritti a ruolo. I termini di prescrizione dipendono dal tipo di tributo:

  • 10 anni per le imposte statali, come IRPEF, IVA, IRES e Canone RAI;
  • 5 anni per i tributi locali, come IMU, TARI o altre tasse comunali e regionali;
  • 3 anni per il bollo auto.

Entro quanto tempo possono essere effettuati i controlli?

L’Ente può verificare le dichiarazioni fiscali entro certi limiti temporali:

  • Per le dichiarazioni non presentate, il termine massimo è il 31 dicembre del settimo anno successivo a quello in cui la dichiarazione avrebbe dovuto essere inviata;
  • Per le dichiarazioni presentate ma con errori oppure omissioni, il termine è di 5 anni.

Dopo questi termini, eventuali accertamenti sono nulli e non possono più essere effettuati.

Quando si prescrivono i debiti iscritti a ruolo?

La prescrizione dei debiti fiscali iscritti a ruolo segue le regole delle imposte di riferimento:

  • Per le imposte statali, la prescrizione è di 10 anni;
  • Per sanzioni e interessi, invece, la prescrizione è di 5 anni;
  • Per tributi locali, la prescrizione è di 5 anni;
  • Per il bollo auto, 3 anni.

È importante ricordare che spesso le cartelle contengono sia il debito principale che sanzioni e interessi, che si prescrivono prima del debito stesso.

Cosa fare se il debito è prescritto?

Anche se un debito è prescritto, non conviene mai ignorare le richieste di pagamento. Se si riceve una semplice lettera di messa in mora da un privato, si può decidere di non rispondere. Ma se la richiesta proviene dall’Agenzia delle Entrate, è necessario presentare un ricorso per contestarla.

Se invece il creditore avvia una causa legale per il recupero del credito, il debitore deve eccepire la prescrizione per difendersi. In questo caso, infatti, non spetta al debitore dimostrare la prescrizione, ma al creditore fornire prove che il debito è ancora valido.

Prescrizione dei debiti con l’Agenzia delle Entrate: 3 punti chiave

  • Termini di prescrizione variabili: i debiti fiscali si prescrivono in base alla natura del tributo: 10 anni per le imposte statali, 5 anni per i tributi locali e 3 anni per il bollo auto;
  • Decorrenza e interruzione della prescrizione: la prescrizione parte dal giorno successivo alla notifica dell’avviso di accertamento, ma si azzera e riparte ogni volta che l’Agenzia invia solleciti o comunicazioni;
  • Come difendersi: se il debito è prescritto, occorre eccepirlo formalmente, soprattutto se l’Agenzia avvia un’azione legale; ignorare le richieste non è mai consigliabile.
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