29 Oct, 2025 - 10:15

Immigrazione, il grande inganno dei decreti flussi: ecco chi ha riempito l’Italia di disperati – il rapporto choc”

Immigrazione, il grande inganno dei decreti flussi: ecco chi ha riempito l’Italia di disperati – il rapporto choc”

L’Italia continua a subire senza reagire quella che appare sempre più chiaramente come una vera e propria truffa ai danni del popolo italiano: i decreti flussi, che dovrebbero regolare l’ingresso regolare dei lavoratori stranieri, si sono trasformati in uno strumento per favorire lo sfruttamento e la tratta di esseri umani.

Il rapporto choc diffuso da Idos, basato sulle segnalazioni raccolte dal Numero verde anti-tratta nella Relazione 2024, denuncia come questa politica migratoria non solo sia inefficace nel fermare gli abusi, ma finisca per alimentare un sistema di sfruttamento legalizzato che coinvolge soprattutto uomini migranti ridotti a moderni schiavi nel mercato del lavoro nero.

Dai decreti di accoglienza alle trappole dello sfruttamento

Nel 1998 l’Italia introdusse una delle leggi più avanzate d’Europa in materia di protezione delle vittime di tratta, il famoso articolo 18 del Testo Unico sull’Immigrazione.

Da allora, il Numero Verde Antitratta (800 290 290) raccoglie segnalazioni e denunce, monitorando i casi di sfruttamento. Ma i dati raccolti tra il 2014 e il 2024 raccontano una realtà ben diversa da quella immaginata dal legislatore.

Secondo il Dossier IDOS, in undici anni lo sfruttamento sessuale è crollato dal 50% al 24%, mentre quello lavorativo è salito al 38,2% dei casi segnalati.

Le vittime non sono più donne o minori, ma uomini adulti provenienti da Paesi come Tunisia, Marocco, India ed Egitto, arrivati legalmente grazie ai decreti flussi e poi abbandonati. Nel solo secondo semestre del 2024, l’80% delle prese in carico riguardava lo sfruttamento lavorativo.

Questi numeri confermano che i decreti flussi, nati per favorire l’inserimento regolare dei lavoratori stranieri, si stanno trasformando nel principale canale per la nuova tratta del lavoro.

L’anno degli inganni: 2024 da record ma è solo la punta dell’iceberg

Il 2024 è stato definito dallo stesso Numero Verde “l’anno degli inganni”. I monitoraggi hanno rivelato un sistema di intermediari e finti datori di lavoro che, dietro pagamento, avviano la procedura per ottenere i visti d’ingresso e il nulla osta al lavoro.

Una volta completata la pratica, però, spariscono, lasciando i migranti senza impiego e senza documenti validi per rimanere in Italia.

Solo nel secondo semestre di quell’anno sono stati documentati 139 casi di truffa accertata legata ai decreti flussi – ma gli esperti avvertono che si tratta solo della punta dell’iceberg. Molti di più sarebbero i lavoratori stranieri che, dopo essere stati ingannati, finiscono nel circuito dello sfruttamento agricolo, edilizio o dei servizi.

Rimettere l’Italia al centro: stop alle trappole dell’immigrazione legalizzata

Dietro la retorica dell’inclusione e della “gestione programmata”, il sistema dei decreti flussi si sta rivelando come un fallimento strutturale.

Ogni anno vengono aperte decine di migliaia di quote per lavoratori stranieri, ma solo una parte minima si traduce in contratti veri e duraturi. Gli altri restano sospesi, senza occupazione e spesso senza mezzi per tornare nei Paesi d’origine.

Non si tratta di un singolo incidente di percorso, il rapporto IDOS 2025 lancia un segnale d’allarme che non può più essere ignorato: i decreti flussi, così come sono concepiti oggi, non funzionano. Anziché regolare l’immigrazione, la alimentano; anziché creare integrazione, producono sfruttamento.

L’Italia non ha bisogno di altri ingressi illusori, ma di ordine, controllo e sovranità. Occorre fermare i canali che si prestano a truffe e tratta di esseri umani, e restituire dignità al lavoro – prima agli italiani, poi a chi davvero vuole integrarsi nel rispetto delle leggi.

Finché questo non accadrà, continueremo a vedere arrivare migliaia di “regolari” trasformati in invisibili. E la più grande beffa è che tutto questo accade nel nome della legalità.

 

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