30 Oct, 2025 - 13:00

Ires premiale 2026: aliquota ridotta al 20% per chi reinveste e assume

Ires premiale 2026: aliquota ridotta al 20% per chi reinveste e assume

Tra le misure previste nella nuova Legge di Bilancio 2026, il Governo ha deciso di confermare il taglio dell’Ires per le aziende che reinvestono i propri utili e creano nuova occupazione.

L’aliquota dell’imposta sul reddito delle società scenderà così dal 24% al 20% per chi rispetta determinati requisiti.

Il taglio dell’Ires affiancherà altri interventi previsti nella manovra economica, come la riforma dell’Irpef per i redditi medio-bassi e i nuovi incentivi all’assunzione di giovani e donne.

Quale sarà il destino dell’Ires premiale? Vediamo intanto come funziona e cerchiamo di capire quale sarà il suo futuro.

Come funziona l’Ires premiale

Il meccanismo dell’Ire premiale consente alle imprese che decidono di reinvestire gli utili e aumentare l’organico di beneficiare di un’aliquota più bassa, al 20% anziché al 24%.

Possono accedere al beneficio:

  • Società di capitali (come S.p.A., S.r.l., S.a.p.a., cooperative e mutue assicuratrici);
  • Enti commerciali residenti in Italia, limitatamente al reddito d’impresa;
  • Stabili organizzazioni italiane di soggetti esteri.

Sono, invece, escluse le aziende in liquidazione, in fallimento o che adottano regimi fiscali agevolati come quello forfettario o di contabilità semplificata.

Nel 2025, secondo i dati del Ministero dell’Economia, oltre 40.000 imprese hanno beneficiato di questa agevolazione, generando effetti positivi in termini di investimenti e occupazione. Questo ha spinto il governo a valutare la conferma anche per il 2026.

I requisiti per ottenere il beneficio fiscale

Per accedere all’Ires ridotta, le imprese devono rispettare tre condizioni fondamentali:

  • Accantonamento degli utili: almeno l’80% dell’utile d’esercizio deve essere messo in riserva. Di questo, almeno il 30% deve essere investito in beni strumentali materiali (come macchinari o tecnologie). Questi investimenti devono essere effettuati tra il 1° gennaio 2025 e la presentazione della dichiarazione dei redditi successiva;
  • Aumento del personale: l’azienda deve incrementare l’organico almeno dell’1% rispetto all’anno precedente (attualmente il 2024). Inoltre, non deve ridurre la media dei dipendenti rispetto ai tre anni precedenti;
  • Assenza di cassa integrazione: non devono essere state attivate procedure di cassa integrazione durante il periodo d’imposta che termina il 31 dicembre 2024, né in quello successivo, salvo alcune eccezioni previste dalla normativa.

Se anche una sola di queste condizioni non viene rispettata, l’azienda perde il diritto al beneficio e potrà essere costretta a restituire l’imposta risparmiata in qualunque momento.

Una misura che spinge investimenti e occupazione

L’Ires premiale ha già dimostrato di essere una leva efficace per la crescita. Per questo, il governo Meloni intende rafforzare questa misura anche nel 2026, premiando le aziende virtuose che reinvestono e creano posti di lavoro.

Tuttavia, le associazioni imprenditoriali chiedono di andare oltre: rendere la misura strutturale e più accessibile, soprattutto per le piccole e medie imprese, che spesso hanno maggiori difficoltà a soddisfare tutti i requisiti richiesti.

L’obiettivo è quello di creare un sistema fiscale più equo e premiante, che non favorisca solo le grandi realtà aziendali, ma anche quelle più piccole che scelgono di investire sul territorio, assumere e innovare.

Naturalmente, per ora siamo solo di fronte a una bozza della manovra e per sapere se effettivamente sarà prorograto anche al 2026, occorre attendere l'approvazione definitiva.

Ires premiale 2026: cosa sapere in 3 punti

  • Aliquota ridotta per chi investe: il Governo conferma per il 2026 la riduzione dell’Ires dal 24% al 20% per le imprese che reinvestono gli utili in beni strumentali e aumentano l’occupazione. L’obiettivo è incentivare crescita e occupazione premiando le aziende virtuose;
  • Chi può beneficiarne e a quali condizioni: possono accedere all’agevolazione le società di capitali e alcuni enti commerciali, escluse le imprese in liquidazione o in regimi fiscali agevolati. È necessario accantonare almeno l’80% dell’utile, investirne il 30%, aumentare l’organico dell’1% e non ricorrere alla cassa integrazione;
  • Effetti positivi sull’economia: nel 2025 la misura ha coinvolto oltre 40.000 imprese, con benefici economici superiori al costo per lo Stato. Le associazioni chiedono ora che l’Ires premiale diventi una misura strutturale, estendibile anche alle piccole e medie imprese.
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