01 Nov, 2025 - 09:38

Pensione 2026: chi può andarci e come tra addio ai pensionamenti anticipati e bonus

Pensione 2026: chi può andarci e come tra addio ai pensionamenti anticipati e bonus

Andare in pensione prima, andare in pensione dopo. Sembra una partita che non ha mai fine e, nei prossimi anni, le cose non si mettono di certo bene.

La manovra finanziaria 2026, per adesso, sembra peggiorare i requisiti di accesso alla pensione perché, nel 2027, l’età pensionabile aumenterà.

Un aumento indesiderato che coinvolge più lavoratori di quanti si immaginava: nel calderone finiscono anche gli addetti a mansioni gravose o usuranti.

Senza pensare troppo in là, per adesso, ci occuperemo dei requisiti per la pensione 2026: in questo articolo andremo a vedere età e contributi richiesti, le misure in scadenza e le possibili new entry nel panorama previdenziale italiano.

Quali sono i requisiti per la pensione 2026

Se per il 2027 è previsto il peggio in termini pensionistici, da gennaio 2026 non sono previsti grossi cambiamenti.

Il lavoro potrà essere lasciato compiendo i canonici 67 anni d’età perché, almeno fino al prossimo anno, non sono previsti adeguamenti alla speranza di vita.

L’aggiornamento, infatti, avviene ogni due anni e il prossimo è atteso proprio per il temuto 2027, quando scatteranno gli aumenti per l’accesso alla pensione.

Per accedere alla pensione di vecchiaia nel 2026, infatti, dovranno essere rispettati due requisiti, uguali al 2025:

  • Età di 67 anni;
  • 20 anni di contributi.

Pensione anticipata verso l’addio nel 2026

La pensione ordinaria di vecchia non presenta novità né belle né meno piacevoli nel 2026. Tuttavia, sono previsti cambiamenti importanti per le forme di uscita anticipata dal lavoro.

Con la Legge di Bilancio 2026, infatti, si dovrà dire addio a Quota 103 e a Opzione donna. La fine dell’era di Quota 103, che consentiva l’accesso alla pensione con soli 62 anni di età e 41 anni di contributi e Opzione Donna, tuttavia, dovrebbero lasciare spazio a ben altre misure (o così si spera).

Come se non bastasse è prevista l’introduzione di criteri più selettivi per l’uscita anticipata dal lavoro.

A meno di cambiamenti dalla bozza, d’altra parte, è prevista la conferma dell’Ape Sociale fino al 2028 senza modifiche.

Insomma, il futuro per la pensione anticipata non è affatto roseo, considerando gli addii, le poche proroghe e l’inasprimento dei requisiti di accesso alla pensione di vecchiaia.

Ci sono alcune proposte al vaglio, come la tanto discussa Quota 41 flessibile. Il suo punto di forza sarebbe l’uscita dal lavoro con una storia contributiva di 41 anni a prescindere dell’età. Il lato negativo della medaglia riguarda le penalizzazioni economiche sull’assegno per ogni anno di anticipo rispetto ai 67 anni.

Una seconda opzione è rappresentata dallo scivolo pensionistico a 64 anni. Si tratta di una possibilità rivolta solo ai lavoratori che decideranno di utilizzare il TFR come copertura per uscire dal lavoro prima.

Se rinvii la pensione ti becchi un bonus: come funziona nel 2026

Per il 2026 sembrano essere scoraggiate le tradizionali formule della pensione anticipata. La bozza della Manovra, le intenzioni del governo e tutte le speculazioni fatte nei mesi passati sembrano dare una conferma: si vuole incentivare i lavoratori a rimanere più a lungo a lavoro, non optando per la pensione anticipata.

Infatti, la Legge di Bilancio 2026 conferma il bonus Maroni. Chi vi opta, infatti, riceverà i contributi previdenziali a proprio carico direttamente in busta paga.

I requisiti, però, cambieranno. Con l’andata in “pensione” di Quota 103, l’accesso al bonus Maroni resta possibile solo per chi, nel 2026, matura i requisiti di accesso alla pensione anticipata ordinaria, ovvero:

  • 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini;
  • 41 anni e 10 mesi di contributi per le donne.

Non cambia la finestra di decorrenza, che resta di 3 mesi dalla maturazione dei contributi.

Andare in pensione prima, andare in pensione dopo: cosa sapere in breve

  • Pensione di vecchiaia invariata nel 2026: nel 2026 si potrà andare in pensione a 67 anni con almeno 20 anni di contributi, senza modifiche legate alla speranza di vita. L’aumento dei requisiti scatterà solo nel 2027;
  • Addio alle uscite anticipate tradizionali: la Legge di Bilancio 2026 prevede la fine di Quota 103 e Opzione Donna, mentre l’Ape Sociale sarà prorogata fino al 2028. Tra le ipotesi future: Quota 41 flessibile con penalizzazioni economiche e uno scivolo a 64 anni finanziato con il TFR;
  • Premio per chi resta al lavoro: per chi rinvia la pensione, confermato il bonus Maroni: i contributi previdenziali vengono versati direttamente in busta paga. Ne avranno diritto solo coloro che maturano la pensione anticipata ordinaria (42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini, 41 e 10 mesi per le donne).
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