Dai “Fridays for Future” per salvare il pianeta dall'apocalisse climatica, allo sciopero generale per salvare l'Italia dalla “manovra Meloni”.
Ebbene sì, il prossimo 28-29 novembre, l'attivista svedese per il clima Greta Thunberg parteciperà a Genova e a Roma allo sciopero generale proclamato dalle USB italiane contro le misure economiche di Palazzo Chigi.
Ad annunciarlo è un comunicato dell'organizzazione sindacale di base che ha confermato la presenza della 21enne reduce dalla fallimentare spedizione della Flotilla alla massiccia mobilitazione contro la “Finanziaria di guerra”.
Intanto, per chi non volesse aspettare fino a fine mese per ascoltarla, stasera sarà ospite di Fabio Fazio a “Che Tempo che fa” su La7.
Il 28 e 29 novembre 2025 Greta Thunberg parteciperà accanto alle USB alla mobilitazione generale contro la Legge di Bilancio attualmente in discussione in Parlamento.
Ma cosa c'entra Greta Thunberg, cittadina svedese, con i conti pubblici italiani? È la domanda che si stanno facendo un po' tutti in queste ore.
L'Italia di Giorgia Meloni è diventata un caso tanto disperato da necessitare addirittura l'intervento di Greta?
In realtà Greta tornerà in Italia per protestare contro la guerra, o più precisamente contro una manovra di bilancio che affama il Paese per finanziare l'acquisto di armi. O almeno questo è il senso della mobilitazione generale indetta dall'Unione dei Sindacati di Base.
La mobilitazione, infatti, è stata intitolata “No, alla Finanziaria di guerra” e nel comunicato diffuso sabato 1 novembre 2025 a termine dell'assemblea nazionale si legge:
Quindi è vero: dopo la battaglia per il clima, quella per Gaza, adesso è l'Italia a meritare l'attenzione della 22enne attivista svedese.
Greta – secondo quanto si legge nel comunicato delle USB - ha espresso il suo sostegno alla mobilitazione dell’USB e ha pubblicamente annunciato che sarà presente allo sciopero generale del 28 novembre a Genova e alla manifestazione nazionale del 29 novembre a Roma, proprio contro la manovra.
Un colpaccio per i sindacati di base, tanto che sarebbe interessante sapere cosa ne pensano gli altri sindacati italiani e soprattutto la Cgil di Maurizio Landini che, dopo la questione della Flotilla, si è visto superare ancora una volta a sinistra.
Ed è proprio la vicenda della Global Sumud Flotilla a rappresentare il trait d'union tra Greta Thunberg e le USB italiane e più precisamente i portuali di Genova.
Rispetto alle proteste del mese scorso a sostegno della spedizione politica e umanitaria delle imbarcazioni della Flotilla che tentò fallendo di forzare il blocco navale israeliano a Gaza, non sembra essere cambiato molto, poiché lo slogan scelto per la manifestazione è anche questa volta: “bloccare tutto per cambiare tutto”.
Lo sciopero generale indetto dall’Unione Sindacale di Base per il 28 novembre 2025 nasce come risposta diretta alla legge di bilancio del governo, definita da USB una vera e propria "finanziaria di guerra".
Questa manovra finanziaria è criticata perché destina miliardi di euro all’aumento della spesa militare, mentre taglia risorse fondamentali per sanità, welfare, scuola e servizi pubblici, aggravando le condizioni di precarietà sociale.
USB evidenzia come ogni euro speso per le armi sia sottratto a salari, pensioni, istruzione e salute, mettendo in pericolo i diritti e il benessere della maggioranza della popolazione italiana.
Lo sciopero punta quindi a bloccare questo modello che impoverisce il lavoro e allunga l’età pensionabile, mentre i salari rimangono bassi e il potere d’acquisto continua a deteriorarsi.
Questo sciopero è inoltre una mobilitazione contro l’“economia di guerra” che sacrifica diritti sociali in favore degli interessi militari e industriali. La protesta culminerà con manifestazioni in tutte le città e una grande manifestazione nazionale a Roma il 29 novembre, per chiedere un cambio radicale di politica economica e sociale in Italia.
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