Versare le imposte è già un adempimento che a molti cittadini “pesa”. Immaginate allora di versarle al Comune sbagliato. Errare, però, è umano e può capitare di sbagliare versando l’Imu o la Tari a un altro Comune.
Quando capitano casi del genere, c’è una cosa che si può fare e in questo articolo andremo proprio a spiegare come ci si deve comportare per risolvere il problema.
Può bastare davvero poco, inserendo anche un solo numero sbagliato, per versare le imposte a un altro Comune. Può capitare con la Tari o con l’Imu, ad esempio.
Se si tratta di piccoli importi, può anche essere che i contribuenti non ci facciano molto caso, ma quando la cifra diventa importante, allora è bene sapere come comportarsi.
Tutte le delucidazioni e le indicazioni del caso sono presenti nella circolare n. 1/DF/2016. Un comodo documento del Ministero dell’Economia e delle Finanze che viene in soccorso ai contribuenti un po’ più distratti o che hanno semplicemente commesso un errore che non è poi così raro.
Cosa fare? Il contribuente deve presentare una comunicazione ai due Comuni interessati, ovvero a quello di residenza e all’altro a cui sono state erroneamente dirette le imposte. Nella comunicazione, redatta in carta semplice, deve essere spiegato l’accaduto in modo tale che si possa risolvere il problema.
Tuttavia, bisogna fare attenzione a inserire i dati corretti, affinché la procedura abbia esito positivo. Ad esempio, si deve aver cura di inserire il Comune destinatario delle imposte e quello che ha ricevuto erroneamente l’importo. Ovviamente, da non dimenticare di indicare l’importo versato e gli estremi del versamento.
Il MEF, nello specifico, si riferisce alle addizionali, ma la procedura dovrebbe essere ragionevolmente la stessa anche per gli altri tributi.
Se il contribuente si accorge in tempi brevi dell’errore e avvia questa procedura, allora può stare tranquillo perché non rischia una sanzione, neppure se gli si dovesse contestare il mancato versamento.
Non ci sono tempistiche precise, ma il Comune che ha ricevuto il versamento dovrebbe procedere a riversarlo entro circa 180 giorni.
La questione, comunque, deve essere risolta tra le amministrazioni, senza che il cittadino venga penalizzato.
La legge n. 147 del 2013 norma le procedure che permettono di riversare una somma incassata erroneamente da parte di un Comune.
Nel caso in cui un contribuente abbia versato per errore i tributi locali, è onere dell’ente che ha ricevuto il versamento errato riversare la somma di denaro all’ente locale corretto.
Naturalmente, si tratta di un procedimento che prende il via quando questo viene a conoscenza dell’errore.
Il contribuente, se procede come indicato, non ha nulla da tenere. Infatti, le stesse indicazioni del MEF sono importanti perché si evince che il contribuente non rischia nulla.
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