Il famosissimo (e primo) Mission: Impossible inaugura nel 1996 la sua corsa sul filo del rasoio: un action–spy diretto da Brian De Palma che prende l’omonima serie del 1966 di Bruce Geller e la ribalta con stile. In cabina di comando c’è Tom Cruise, icona della saga ormai, volto e fisicità di Ethan Hunt; al suo fianco Jon Voight ed Emmanuelle Béart.
Il gioco è quello che conosciamo tutti, classico ma letale: Hunt viene accusato ingiustamente di essere la talpa dell’IMF, l’agenzia per cui lavora, e deve smontare il complotto pezzo per pezzo, sopravvivendo a trappole, doppi giochi e cadute nel vuoto (letteralmente). È l’atto di nascita di un’icona moderna del cinema di spionaggio.
Ecco il trailer del film:
Il gran finale si svolge su un treno, dove Ethan Hunt, travestito da Jim Phelps (Jon Voight), smaschera la vera talpa all'interno dell'IMF: Jim Phelps stesso, insieme a Claire (Emmanuelle Béart), che collaborava con il marito per tradire l'organizzazione. Dopo un drammatico scontro sul tetto del treno, Jim e il suo complice Franz Krieger muoiono nel tentativo di fuggire.
Ethan riesce così a dimostrare la sua innocenza e, reintegrato nell’IMF, pensa di dare le dimissioni, ma la vita sembra avere altri piani per lui: riceve infatti un nuovo incarico in un messaggio arrivato durante un volo aereo, lasciando aperta la possibilità di nuove missioni. È l'inizio di una saga che ha visto il suo ultimo capitolo uscire quest’anno a maggio: Mission: Impossible – The Final Reckoning.
Il respiro è internazionale, come impone lo spionaggio di razza. La missione iniziale stende la sua ragnatela su Praga, tra vicoli, ponti e ambasciate. Il percorso prosegue toccando Chicago e Los Angeles negli Stati Uniti, e Londra nel Regno Unito, con ulteriori passaggi in Francia per inseguimenti e set-piece d’azione.
Compaiono anche Roma e il Vaticano – tra esterni e interni – a ricordare che la partita di Ethan si gioca su una scacchiera globale. È proprio questa geografia mutevole a dare al film la sua consistenza “da mondo reale”: il brivido è nei plot twist, ma anche nei luoghi in cui il doppio gioco prende forma.
I can’t get over how beautiful the opening 30 minutes of Mission: Impossible (1996) is pic.twitter.com/mlyZWNCaIH
— bailey (@baileylikemovie) May 12, 2025
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