06 Nov, 2025 - 19:22

Taglio del Canone RAI 2026? Nessuna illusione, si pagherà 90 euro: addio alla sforbiciata, chi paga ed esenzioni

Taglio del Canone RAI 2026? Nessuna illusione, si pagherà 90 euro: addio alla sforbiciata, chi paga ed esenzioni

Quante volte, negli ultimi anni, hai sentito parlare del taglio del Canone RAI? Tante, probabilmente, troppe. Alla fine, una volta è successo: un piccolo taglio, durato la parentesi di un anno.

Se ci si aspettava una nuova sforbiciata, sarebbe bene placare entusiasmi e aspettative perché il taglio è stato nuovamente rimandato.

Allora, in questo articolo, vedremo quanto dovranno pagare le famiglie nel 2025 come, le esenzioni e tutte le discussioni e proposte attorno a una tassa che proprio non piace.

Addio al taglio del Canone RAI: quanto si pagherà nel 2026?

Ci si aspettava un taglio del Canone RAI nella Legge di Bilancio 2026, ma non ci sarà. Il Consiglio dei Ministri ha approvato la manovra e, almeno nella bozza, non ci sono disposizioni che puntino al taglio dell’importo. Pertanto, dovrebbero essere confermati i canonici 90 euro. Attorno al mancato taglio del Canone, si può fare una riflessione molto più ampia.

Negli ultimi anni, si sono diffuse le piattaforme digitali, modificando in parte le abitudini di consumo dei cittadini. Ecco perché si pensa a una modifica del finanziamento, con l’obiettivo di avvicinare la RAI ai criteri delle emittenti private.

Chi paga e chi è esente dal Canone RAI

Il Canone RAI è dovuto da chiunque sia in possesso di un apparecchio atto a ricevere segnale.
Tuttavia, operano alcune esenzioni valide anche per il 2026. Dall’imposta si può essere completamente esonerati se si soddisfano almeno una dei seguenti requisiti:

  • Avere un’età superiore a 75 anni e un reddito non superiore a 8.000 euro;
  • Non detenzione di una TV;
  • Essere militari o diplomatici.

Rientrando in queste categorie, si può presentare un’autodichiarazione utilizzando un modello presente sul sito dell’Agenzia delle Entrate: deve essere compilato inserendo i dati che attestino il possesso dei requisiti.

Come si paga?

Da quasi 10 anni (dal lontano 2016), il Canone RAI si paga direttamente e, in modo automatico, nella bolletta dell’energia elettrica.

Il suo versamento si basa sulla presunzione di possesso di un televisore. Pertanto, in assenza, è bene presentare l’apposito modulo per richiederne l’esenzione.

Infatti, la presunzione di possesso in base alla sola presenza di una utenza domestica dovrebbe scongiurare l’evasione.

Il Canone RAI tra proposte e discussioni

Come già detto e come spesso si sente e si legge, il Canone RAI è una delle tasse meno apprezzate. Questo non tanto quanto tassa in sé, quanto più si pensa sia una tassa ingiusta.

Molti cittadini, infatti, non ritengono giusto dover pagare il canone per il solo possesso di un televisore in casa anche e soprattutto se non si guarda la TV pubblica.

Ci sono persone, infatti, che fruiscono quasi o esclusivamente di contenuti online oppure che guardano canali che non appartengono al servizio pubblico.

Al di là di queste contestazioni, negli anni passati e tutt’oggi, ci sono profonde discussioni anche in ambito politico che, spesso e volentieri, sfociano in proposte mai attuate.

Tra riduzioni progressive e abolizioni, a oggi la realtà è evidente: 90 euro annui da pagare insieme alla bolletta della luce.

Sintesi del Canone RAI 2026: niente taglio, si paga ancora 90 euro

  • Conferma dell’importo: nonostante le aspettative, la Legge di Bilancio 2026 non prevede alcuna riduzione del Canone RAI, che resterà fissato a 90 euro annui, come negli anni precedenti;
  • Esenzioni e modalità di pagamento: restano esenti gli over 75 con reddito sotto gli 8.000 euro, chi non possiede una TV, e militari o diplomatici. Il pagamento continua ad avvenire in bolletta elettrica, salvo richiesta di esenzione;
  • Dibattito e prospettive future: il Canone continua a essere una tassa poco gradita e oggetto di discussione politica, tra proposte di riduzione o abolizione e l’idea di un nuovo modello di finanziamento più vicino alle emittenti private.
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