“Il commissario Ricciardi 3”, la terza stagione della fortunata fiction Rai, torna con regia firmata da Gianpaolo Tescari e Alessandro Scuderi. Il genere, tra i preferiti in assoluto dal pubblico della tv nazionale, è quello del giallo storico: una detective story con forti tinte drammatiche e atmosfere cupe, ambientata nella Napoli degli anni ’30 sotto il regime fascista.
Il protagonista è il carismatico Lino Guanciale, che interpreta il commissario Luigi Alfredo Ricciardi, investigatore taciturno e tormentato. Accanto a lui ritroviamo Antonio Milo (brigadiere Maione), Enrico Ianniello (dottor Bruno Modo), Maria Vera Ratti (Enrica Colombo), Serena Iansiti (Livia Lucani) e altri attori che compongono un cast corale ormai ben consolidato dal 2021, tra cui Mario Pirrello, Fabrizia Sacchi, Adriano Falivene, Marco Palvetti, Fiorenza D’Antonio e Peppe Servillo.
Ecco il trailer della serie:
La fiction “Il commissario Ricciardi” non è tratta da una storia vera, ma si ispira ai famosi romanzi di Maurizio de Giovanni, autore napoletano acclamato per la sua capacità di mettere insieme noir, storia e mistero.
Forse proprio per questi elementi e la forte verosimiglianza, in molti potrebbero chiedersi se ci sia ispirazione a fatti realmente accaduti. Sicuramente l'elemento sovrannaturale ci orienta verso la fiction.
De Giovanni, infatti, partendo da memorie familiari e testimonianze del periodo fascista, ha costruito il personaggio di Ricciardi, un commissario dotato di una “maledizione” che gli permette di vedere e ascoltare gli ultimi pensieri delle vittime di morte violenta.
La trama della serie segue fedelmente le vicende e l’atmosfera dei libri, con una componente paranormale che si innesta su uno scenario realistico: una Napoli attraversata dall’oppressione e dalla miseria, filtrata dallo sguardo malinconico del protagonista.
Nonostante i riferimenti storici e sociali reali, gli eventi e i casi raccontati nelle stagioni della fiction sono completamente frutto di invenzione letteraria.
Nel ruolo del commissario Ricciardi torna Lino Guanciale, vero punto di riferimento della serie. Antonio Milo interpreta Maione, il brigadiere leale e carismatico, mentre Enrico Ianniello è il medico legale Bruno Modo, personaggio ironico e dal passato doloroso.
Maria Vera Ratti veste i panni di Enrica Colombo, interesse amoroso di Ricciardi, e Serena Iansiti quelli della sensuale Livia Lucani.
Al cast si aggiungono Mario Pirrello (Garzo), Adriano Falivene (Bambinella), Fabrizia Sacchi (Lucia Maione), Marco Palvetti (Falco), Fiorenza D’Antonio (Bianca Palmieri di Roccaspina), Peppe Servillo (Don Pierino) e Veronica D'Elia (Nelide).
Squadra che vince non si cambia: la terza stagione mantiene il team di attori già amati dal pubblico.
La terza stagione prende avvio nel dicembre 1933, con la città di Napoli sempre più soffocata dal regime fascista. Ricciardi è diviso tra la sua relazione con Enrica, che finalmente si concretizza superando le barriere del passato, e i nuovi casi tormentati che gli vengono affidati.
La grande svolta narrativa di questa stagione è l’incontro con un vero “serial killer”, una figura che anticipa le moderne scienze criminologiche e che il protagonista dovrà inseguire tra indizi, misteri e i sussurri dei morti.
I quattro nuovi episodi di questa stagione, ognuno ispirato ai romanzi della saga, offrono, in parallelo all’indagine principale, uno sviluppo maggiore delle storie personali: il rapporto tra Ricciardi ed Enrica prende una svolta decisiva, mentre Maione è impegnato in un difficile inseguimento di una banda di rapinatori.
Il dottor Modo, invece, dovrà aiutare il figlio di Lina, una prostituta uccisa, tra dolori e rivincite.
Sullo sfondo, Napoli è ancora più inquieta e ricca di segreti, con temi come l’amore, l’ossessione, la vendetta e la tensione politica che attraversano.
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