14 Nov, 2025 - 09:45

Osservatorio anti-Islamizzazione, Vannacci a Tag24: "Immigrati al bivio: assimilazione o remigrazione"

Osservatorio anti-Islamizzazione, Vannacci a Tag24: "Immigrati al bivio: assimilazione o remigrazione"

La Lega rilancia l'Osservatorio anti Islam: niente velo e permesso a punti.

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Questo non deve essere inteso come un Osservatorio anti Islam, ma come una struttura che deve tenere d'occhio quello che sta succedendo dietro questa islamizzazione continua del continente europeo

dice a Tag24.it il generale Roberto Vannacci, da sempre in prima linea sul fronte della sicurezza e delle problematiche inerenti lìimmigrazione.

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La religione non ha nulla a che vedere con quelle che sono delle necessità di sicurezza. Ma, purtroppo, dietro l'Islam, che è una religione, c'è un islamismo che continua ad accelerare, che continua a ingrandirsi e che rappresenta un pericolo per la nostra società

Vannacci sull'Osservatorio anti-Islamizzazione

A dieci anni dalla tragedia del Bataclan, il vicesegretario della Lega Roberto Vannacci ha tenuto a specificare a Tag24.it che l'osservatorio deve essere incentrato anche sull'Islam fondamentalista che spesso cresce in Europa:

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Abbiamo imparato la lezione proprio al Bataclan, dove gli attentatori erano figli di immigrati che si erano radicalizzati in Europa e che quindi avevano sviluppato caratteristiche aggressive, violente, criminali e cancellatrici della civiltà occidentale

C'è poi un altro fenomeno, che è quello della islamizzazione non terroristica, ma comunque pervasiva e che è aggressiva nei confronti di quella che è la nostra civiltà, la nostra cultura, la nostra identità, le nostre tradizioni, le nostre radici, ha sottolineato Vannacci.

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Anche questo tende a reprimere o comunque a non considerare quelli che per noi sono diritti dati per scontati, penso soprattutto alla condizione della donna, all'istruzione dei figli, alle lingue che si parlano.Non possiamo immaginare di avere nella nostra società degli immigrati che non vengono assimilati e che anche a causa di una loro religione che li porta ad essere quasi un'enclave, vanno a creare alvei dove praticamente creano delle società all'interno della nostra società. Questa è una cosa pericolosissima

Sulla nascita dei partiti islamici in Europa

Anche in Italia c'è chi è pronto a far nascere un partito islamico. Ma Vannacci, a tal proposito, la pensa così:

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È la problematica che hanno subito a New York. Perché se si consente a degli stranieri di entrare in una nazione senza assimilarli, perché questi non vogliono farsi assimilare e non ci sono le procedure per assimilarli, oppure non li rimanda a casa a quelli che non si vogliono assimilare, si facilita la creazione di queste enclave. Se poi a queste enclavi dà il diritto di voto, queste persone voteranno per quegli esponenti che intanto erogheranno soldi a quelle enclave stesse e poi faciliteranno l'immigrazione di altre persone che corrispondono alla loro idea di società

Il voto etnico è, quindi, un pericolo.

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Lo dimostra ciò che è successo a New York: noi rischiamo di essere cancellati come società predominante dalla nostra stessa Europa

Il diritto di voto, per il Generale, non può essere slegato dal diritto alla cittadinanza:

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Dobbiamo cominciare a ragionare sul fatto che la cittadinanza. Il diritto di voto non è un diritto che si acquisisce allo scadere di un determinato numero di anni o come una sorta di patente a punti.No, deve essere riservato solo a quelle persone che si sono assimilate nella nostra società

Ma cosa intende Vannacci per assimilare?

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Persone che intendano la nostra patria come la loro patria, che abbiano assimilato le tradizioni, la lingua, gli usi, i costumi e che siano pronti a espletare i loro doveri per la nostra patria. Questo è il concetto di assimilazione, quando sono diventati a tutti gli effetti cittadini italiani. Questo è quello che dovrebbe consentire loro di accedere al diritto di voto, non l'aver lavorato, il pagare le tasse, l'essere comunque persone che non commettono reati. Questo è il minimo indispensabile per poter rimanere sul nostro territorio, ma non per accedere a un diritto che è riservato, invece, a chi si riconosce in una patria ed è pronto anche a morire per essa

La remigrazione

La carta che per Vannacci andrebbe spesa sul fronte dell'immigrazione, in ogni caso, è quella della remigrazione:

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Si tratta di uno strumento che deve essere preso in considerazione: non è nulla di strano, non è nulla di cattivo, non è nulla di dittatoriale. Si tratta di rimandare presso il proprio Paese di origine, un diritto sancito dall'articolo 13 della Carta delle dichiarazioni universali dei diritti dell'uomo, le persone che o sono entrate illegalmente, oppure che non si adeguano ai principi, gli ideali, i modi di vivere della civiltà che li ospita

Del resto, per Vannacci, è impossibile accogliere tutti:

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Se mettiamo insieme l'inverno democratico europeo e italiano con i continui flussi di civiltà straniere, soprattutto islamiche, che arrivano nel nostro territorio, arriviamo al punto in cui la nostra civiltà, quella cristiana, quella italiana, quella di origine, quella che fonda le proprie origini sulla base cristiana e romana dell'Europa, diventerà minoritaria e noi verremo a essere fagocitati da una civiltà che non è la nostra

La soluzione, quindi, per il vicesegretario della Lega, "è capire se esiste una percentuale massima che non possiamo superare di persone straniere che possono stare sul nostro territorio ed essere ospitate dalla nostra civiltà, in modo tale che la nostra civiltà non sia in pericolo"

Ormai, ha concluso Vannacci, l'immigrazione è diventata "un manuale di sopravvivenza: se i flussi non cambiano e se la natalità non cambia, siamo destinati a scomparire".

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