20 Nov, 2025 - 15:32

“The Running Man” è una storia vera? Il libro di Stephen King che ha ispirato il film

“The Running Man” è una storia vera? Il libro di Stephen King che ha ispirato il film

Al cinema è approdato The Running Man, il nuovo attesissimo film con Glen Powell diretto da Edgar Wright: ma è ispirato a una storia vera? La risposta è no. 

Non tutti i fan sapranno che la pellicola in realtà è basata sull’omonimo romanzo distopico nato dalla geniale penna di Stephen King. 

Il messaggio del film è potente e attuale: una denuncia dei possibili rischi che potrebbe correre società dominata da media manipolati, dove l’azione rende tutto più affascinante. Anche il libro di King offre la stessa critica sociale.

Prima di scoprire insieme gli altri dettagli, ecco il trailer di The Running Man:

 

“The Running Man” è una storia vera?

La risposta immediata è no, il film The Running Man non è ispirato a una storia vera. Si tratta di un racconto di pura fantasia, ambientato in un immaginario contesto distopico. 

Il film con Glen Powell è ispirato all’omonimo libro di Stephen King ed è ambientato in un futuro prossimo in America. La nazione è governata da un Network autoritario, che domina la società a suon di  programmi televisivi violenti e reality spietati. 

La trasmissione di punta è proprio The Running Man, una competizione mortale dove i concorrenti - i runner - devono sopravvivere per un mese, sfuggendo a cacciatori e mille pericoli, perennemente osservati da milioni di telespettatori.

La trama gira intorno a Ben Richards (Glen Powell), un lavoratore che partecipa al gioco per salvare sua figlia malata, vivendo una corsa disperata tra inganni, propaganda mediatica, e ribellione. 

Anche se ambientato in un futuro immaginario, il film si propone come una critica sociale potente e inquietante sulle derive dell'intrattenimento, la manipolazione delle masse da parte dei media e le ingiustizie causate dalla disuguaglianza economica. 

“The Running Man”, il libro scritto da Stephen King sotto pseudonimo

Il film uscito in sala il 12 novembre 2025 è il secondo adattamento cinematografico dell’omonimo romanzo del 1982 di Stephen King.

Il celebre autore ha pubblicato il libro sotto lo pseudonimo Richard Bachman, perché voleva sperimentare liberamente la propria arte lontano dalla sua fama.

Il futuro distopico descritto nel libro ha sfumature ancora più cupe e macabre; la società americana è profondamente divisa da povertà e autoritarismo. 

Il letale e pericoloso reality show The Running Man è la metafora estrema di un sistema mediatico cinico, diabolico e manipolatore. 

Ben Richards, il protagonista, accetta di partecipare al gioco per ottenere in cambio beni essenziali per la sopravvivenza della sua famiglia. 

La narrazione è una feroce critica sociale contro il controllo dei media, la spettacolarizzazione della violenza e le ingiustizie economiche, temi ancora attuali oggi.

Il nuovo film, diretto da Edgar Wright, ha voluto essere molto più fedele al libro originale rispetto al precedente adattamento del 1987, con uno sguardo più critico e realistico alla società e ai meccanismi del potere mediatico.

Le differenze tra il libro e il film del 2025

Rispetto al romanzo, il film 2025 presenta alcune differenze ma resta molto più aderente al materiale originale rispetto al film degli anni Ottanta con Arnold Schwarzenegger nei panni del protagonista.

Le differenze principali riguardano:

  • Ambientazione e attualità: la distopia del film è più vicina a possibili scenari contemporanei, con tecnologie, social e media di oggi.
  • Trama e personaggi: Ben Richards è interpretato da Glen Powell come un uomo comune, determinato e umano, mentre nel libro è più complesso e tormentato. 
  • Messaggi sociali: il film enfatizza la critica alla manipolazione dei media e il ruolo tossico dell’intrattenimento violento, rendendo la storia non solo una corsa per la sopravvivenza, ma una denuncia verso una società ormai disumanizzata.
  • Finale: il film lascia spazio a un messaggio di speranza e rivoluzione, con Ben che diventa simbolo di ribellione e lotta al sistema.
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