Lui è lo sceriffo che ti salva sempre la vita nell'immaginario di tutti quelli che hanno visto Stranger Things. David Harbour, attore newyorkese nato il 10 aprile 1975, prima dell’arrivo del grande successo della serie Netflix aveva recitato in tanti film famosi come I segreti di Brokeback Mountain (2005), Quantum of Solace (2008), The Newsroom (2013-2014), e in Black Mass - L’ultimo gangster (2015).
Ha anche una solida esperienza teatrale e ha ottenuto ruoli secondari accanto a star come Denzel Washington. Oggi, a 50 anni, David Harbour può però dire che è stata proprio quella miniserie, che poi è diventata un fenomeno mondiale, a cambiargli la vita per sempre.
Prima di raggiungere la fama con Stranger Things, lo racconta in una lunga intervista a Variety lo stesso attore, David Harbour viveva a New York, più precisamente in un monolocale nel quartiere East Village di Manhattan.
L’attore racconta che la sua era una vita semplice ma ricca di soddisfazioni personali: un’esistenza in cui contavano la routine degli spettacoli teatrali nell’off-Broadway, piccoli ruoli in film e la libertà di costruire la propria identità artistica lontano dalla pressione del successo di massa.
Harbour si definisce “il settimo nome in un film di Denzel Washington e contemporaneamente il protagonista in uno spettacolo al Public Theater”: una dimensione che considerava meravigliosa, alla fine.
C'era una stabilità artistica e anche la possibilità di vivere senza obblighi nei confronti dell’industria hollywoodiana. Adesso, è cambiato tutto.
Nell'intervista concessa a Variety, David Harbour ricorda quel periodo della sua vita come “speciale e insospettabilmente felice”.
Nel suo piccolo appartamento nell’East Village, Harbour trovava il tempo di coltivare relazioni vere e di godere delle piccole gioie quotidiane.
Seguiva le prove teatrali, portava avanti letture intense e aveva una visione personale della carriera come viaggio e non come meta ossessiva o una corsa continua.
confessa, spiegando quanto amasse la libertà dai riflettori e la possibilità di fallire, sbagliare, ricominciare. Le sue giornate erano scandite da audizioni, serate tra amici e i tramonti dal suo piccolo appartamento con vista su Manhattan.

David Harbour alla 30a edizione dei Critics Choice Awards presso il Barker Hangar di Santa Monica, California, 2025.
L’attore descrive l’impatto del successo come un cambiamento radicale, soprattutto rispetto a ciò che amava della sua vita precedente.
Se prima era libero di vivere secondo le proprie regole e con il lusso dell’anonimato, dopo Stranger Things si trova al centro dell’attenzione sempre, qualunque cosa faccia, con tutto ciò che ne consegue: interviste, pressioni professionali, fan da non deludere e una routine in cui ogni gesto diventa materiale di discussione pubblica.
Nonostante la nuova realtà gli abbia regalato fama e ruoli da protagonista importanti, Harbour rimane legato con affetto ai suoi anni a New York, quando vivere in un piccolo appartamento bastava a renderlo felice.
L’attore conclude che, pur amando oggi l’ampiezza del pubblico e le possibilità offerte dal successo, non dimenticherà mai quei giorni in cui, lontano da tanto clamore, era semplicemente un artista immerso nella magia di una New York vissuta con passione e discrezione.
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