Michele Emiliano, l'ex governatore della Puglia, è una figura politica che ha segnato profondamente la storia non solo della sua regione negli ultimi vent'anni.
Magistrato di professione, Emiliano ha attraversato due decenni di politica attiva prima da sindaco di Bari e poi da Governatore della Puglia.
Ora, però, rischia di passare alla storia perché, vedendo terminare i suoi incarichi politici (almeno per ora: Elly Schlein già gli ha promesso un seggio sicuro alle politiche del 2027), si è rimesso addosso la toga e per prima cosa ha chiesto gli "arretrati".
Proprio così: con una autorelazione che ha già provveduto a mandare al consiglio giudiziario di Bari, Emiliano, pur essendo stato in aspettativa per 22 anni, ha chiesto tre scatti di carriera. E, per suffragare questa richiesta, non ha avuto remore a inserire nella relazione i suoi successi politici anziché quelli giudiziari (che, del resto, non potevano esserci): ponti, passanti ferroviari, piste ciclabili anziché sentenze.
E insomma: altro che porte girevoli e casta dei magistrati!
Dopo vent'anni nella politica pugliese, Michele Emiliano chiede di mantenere gli scatti di carriera che si associano alla sua esperienza e al percorso istituzionale compiuto prima da sindaco e poi da Governatore.
Insomma, in attesa di entrare in Parlamento come gli ha promesso Elly Schlein, l'obiettivo è quello di una maxi pensione più maxi di quella che già lo attende.
Emiliano ha rivendicato questi diritti nonostante le tante polemiche e le tante tensioni legate al suo operato anche per questioni giudiziarie e politiche.
Ma, al di là degli scatti di carriera, il leader barese dimostra di voler restare protagonista anche nel dibattito politico nazionale: un segnale della sua resistenza e del desiderio di rilanciare la propria presenza.
Come dire: non ci deve essere pericolo che qualcuno lo dimentichi troppo in fretta ora che il suo posto è stato preso da Antonio Decaro.
Il futuro politico di Michele Emiliano, in ogni caso, ora è già proiettato verso Roma, con la segreteria nazionale del Partito Democratico che gli ha già garantito un seggio in Parlamento, un posto blindato alla base di una nuova fase della sua carriera dopo la politica regionale.
Questo, per premiarlo del fatto di aver rinunciato alla ricandidatura alle elezioni regionali in Puglia appena svolte.
Come dire: Emiliano ha lasciato spazio a Decaro. Ma non gratis.
Così, la sua presenza in Parlamento potrebbe rappresentare un rilancio, spostando l'attenzione su questioni nazionali e facendolo diventare un punto di riferimento centrale nel Pd.
Questa nuova fase indica un passaggio dalla politica regionale a quella nazionale. Certo, un tentativo di non disperdere un capitale politico costruito con fatica negli ultimi due decenni. Ma in ogni caso con la consapevolezza che in un modo o nell'altro avrà sempre un bel gruzzoletto su cui puntare.
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