27 Nov, 2025 - 16:00

L'ex presidente della Corte Costituzionale per il sì alla riforma Nordio: perché è un messaggio a Elly Schlein

L'ex presidente della Corte Costituzionale per il sì alla riforma Nordio: perché è un messaggio a Elly Schlein

Augusto Barbera, presidente emerito della Corte Costituzionale nonché ex parlamentare del Pci, si è espresso apertamente a favore della riforma della magistratura, invitando a votare sì in occasione del prossimo referendum previsto nella primavera del 2026. 

In un’intervista rilasciata al Corriere della Sera, Barbera ha spiegato le ragioni tecniche per cui sostiene la separazione delle carriere tra magistrati giudicanti e inquirenti, considerandola un passaggio inevitabile e liberale nel percorso di riforma della giustizia italiana avviato con la riforma Vassalli, un altro storico big della sinistra italiana.

In più, Barbera ha svelato anche i motivi politici alla base della sua scelta pensando, evidentemente, soprattutto a Elly Schlein: sono molti i dirigenti del Pd che si sono detti d'accordo con la sua posizione. Quindi, la segretaria dem farebbe bene a spoliticizzare il referendum, a non puntare tutte le fiches sul no.

Augusto Barbera e i big di sinistra che voteranno sì alla riforma Nordio

Barbera è senza dubbio uno dei maggiori costituzionalisti di cultura progressista schierati a favore della riforma voluta dal ministro Nordio.

Pur provenendo da una tradizione politica avversa a quella dell'attuale ministro, Barbera si è unito ad altri esponenti importanti che sostengono il sì al referendum, smontando il teorema secondo cui la riforma comporterebbe una sottomissione dei pubblici ministeri al potere politico.

Il suo posizionamento è significativo in un dibattito spesso polarizzato tra schieramenti politici.

Barbera, nell'intervista che ha concesso al Corriere della Sera, ha invitato proprio a superare la contrapposizione destra-sinistra, descrivendo la riforma come il completamento naturale di un percorso iniziato con la riforma Vassalli del 1987, che aveva introdotto il modello accusatorio nel processo penale italiano.

Barbera, inoltre, ha sottolineato che anche in ordinamenti europei come quello francese esistono indicazioni politiche su come, ad esempio, contrastare il crimine. Queste, però, non compromettono l’autonomia del pubblico ministero.​

Perché Barbera è convinto che sia giusta la separazione delle carriere

Secondo Barbera, la separazione delle carriere rappresenta l’evoluzione necessaria per garantire una maggiore autonomia e terzietà della magistratura.

La distinzione tra la carriera giudicante e quella inquisitoria, corredata da due Consigli Superiori della Magistratura distinti, serve a preservare l’indipendenza di entrambe le funzioni, riducendo l’influenza delle correnti interne e prevenendo rischi di politicizzazione.

Barbera ha ribadito che questa riforma non significa subordinazione dei pm alla politica, ma al contrario una maggiore tutela dell’autonomia della magistratura,

Il presidente emerito della Consulta ha invitato inoltre a non farsi condizionare da cliché o timori derivanti da episodi o personaggi del passato, ma a vedere la riforma come un completamento del processo accusatorio iniziato decenni fa.​ Due nomi su tutti: Licio Gelli e Silvio Berlusconi:

virgolette
Non mi risulta che quando è stata attuata la riduzione dei parlamentari sia stato contestato al Movimento Cinque Stelle che era prevista nel piano Gelli. Anzi. Dobbiamo liberarci di certi fantasmi

Barbera e la campagna referendaria

Barbera, infine, ha fatto sapere di non voler partecipare direttamente alla campagna referendaria facendo parte di qualche comitato specifico.

L'ex presidente della Corte Costituzionale continuerà a esprimere le sue opinioni pubbliche tuttavia, auspicando che il dibattito si mantenga alto e libero da strumentalizzazioni politiche, e che questa tappa rappresenti un momento di progresso per la giustizia italiana, indipendentemente dagli schieramenti politici e dalle loro singole convenienze.

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