30 Dec, 2025 - 11:05

Orsini: "Crosetto è grande e grosso ma su Zelensky non dice ciò che pensa"

Orsini: "Crosetto è grande e grosso ma su Zelensky non dice ciò che pensa"

Per il professore Alessandro Orsini, il conflitto in Ucraina può procedere soltanto in due modi:

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O la guerra finisce con la sconfitta dell'Ucraina oppure procede con la terza guerra mondiale

Che Trump e l'Europa riescano a fermare Putin non se ne parla nemmeno: non è un'opzione in campo per l'analista del Fatto Quotidiano. Tanto più adesso, che Zelensky sta accettando l'inevitabile, vale a dire la resa. Un tabù che si sta sfatando, ma che il nostro ministro della Difesa, Guido Crosetto, ancora non riesce ad ammettere, secondo Orsini.

Orsini contro Crosetto: "Non riesce ad accettare la resa dell'Ucraina"

Per Alessandro Orsini, "è doloroso che il Paese di Machiavelli viva nell'irrealtà". Per lui, è molto semplice il quadro che si ha di fronte in Ucraina:

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I leader europei sono gli sconfitti di Putin

Ma per nasconderlo, l'ultima che hanno pensato è dire che Trump è un burattino nelle mani di Putin. Cosa che non può essere vera visto che "è contraria all'evidenza dei rapporti di forza: gli Stati Uniti sono più potenti della Russia". Insomma, agli europei manca proprio l'abc della geopolitica:

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Trump non potrebbe essere il burattino di nessuno perché nel sistema internazionale non c'è nessuno che sieda più in alto di lui

Orsini e il piano di pace proposto da Zelensky

Arrivando al cuore della questione, per Alessandro Orsini, ciò che emerge dal nuovo piano di pace proposto da Zelensky è che "sta marciando verso la resa":

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Ogni volta che Zelensky riformula un piano di pace accetta una nuova imposizione di Putin che prima aveva rifiutato

Per Orsini, quindi, è ridicolo anche solo parlare di "trattativa": a suo modo di vedere, si sta facendo valere solo la legge ineluttabile del più forte:

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C'è una parte che resta ferma sulle sue posizioni e un'altra parte che si muove di continuo

Per Orsini lo dimostra anche il fatto che Zelensky è di continuo in giro per il mondo mentre Putin è fermo al Cremlino. Ma su questo punto il professore dimentica che lo zar è fermo a Mosca perché se si muovesse in buona parte del mondo verrebbe arrestato come criminale di guerra: c'è un mandato d'arresto della Corte Penale Internazionale che pende sulla sua testa dal marzo 2023.

Il quadro di Orsini

Ma, a parte questo piccolo particolare, il quadro, per Orsini, è chiaro:

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Trump non è il burattino di Putin, Zelensky è in ginocchio e i leader europei sono sconfitti

Per il professore della Luiss, disegnare i leader Ue come sconfitti è una vera ossessione. Oggi, l'ha argomentata in questo modo:

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Sentiamo dire che manca un 5% di dettagli da definire per chiudere l'accordo. Il problema è che il 5% di Zelensky corrisponde al 95% di Putin...

Insomma, a dare le carte, a comandare il gioco, gira e rigira, è sempre e solo il Cremlino:

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Il problema non è soltanto il Donbass. Il piano di pace di Trump in 28 punti recepisce una richiesta fondamentale della Russia: due documenti scritti, uno della Nato e l'altro dell'Ucraina, per chiudere ogni discorso sull'adesione alla Nato di quel Paese martoriato

Ed è qui che, per Orsini, casca l'asino occidentale:

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Perché la Nato non vuole impegnarsi per iscritto?

Il nodo della Nato

Per Orsini, i motivi che spingono Nato e Ucraina a non dare garanzie scritte alla Russia sono tanti:

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Uno dei più importanti è questo: la Nato attende il momento propizio per assorbire l'Ucraina come membro ufficiale. La Nato spera che tra uno, dieci o vent'anni, la Russia cada in ginocchio per una bancarotta, una guerra civile o altre tragedie simili a quelle da cui fu funestata negli anni Novanta. E allora approfitterebbe del momento...

La stilettata contro Crosetto

Per Orsini, è qui che casca anche il nostro ministro della Difesa Guido Crosetto:

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Crosetto, ad Atreju, ha affermato che coloro che hanno pensato che l'Ucraina avrebbe sconfitto la Russia sono dei folli. Il nostro ministro della Difesa è grande e grosso (detto affettuosamente), ma gli manca il coraggio di dire che Zelensky rientra in questa categoria

Quindi, la stilettata finale, è riservata proprio al rappresentante del Governo Meloni:

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A che serve essere così grossi se non si ha nemmeno il coraggio di dire ciò che si pensa? 
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