Angela Lano, giornalista di 62 anni e direttrice dell'agenzia di stampa InfoPal, è indagata nell'inchiesta della Procura di Genova su presunti finanziamenti ad Hamas, la stessa che ha portato all'arresto di Mohammed Hannoun, presidente dell'Associazione dei Palestinesi in Italia.
La sua abitazione a Sant'Ambrogio di Susa è stata perquisita il 27 dicembre 2025, con sequestro di contanti, dispositivi informatici e bandiere con simboli di Hamas.
Per gli inquirenti, Lano era una delle responsabili della propaganda del gruppo terroristico in Italia, aveva stretti rapporti con Hannoun e benefici economici dalla onlus Abspp.
Ora, l'inchiesta in cui è coinvolta conta oltre 25 indagati.
Torinese di nascita, Angela Lano è cresciuta in Val di Susa, roccaforte del movimento No Tav, di cui è storica attivista.
Giornalista professionista, orientalista e antropologa specializzata in Nord Africa e Medio Oriente, ha lavorato per la redazione torinese di Repubblica prima di dimettersi per dedicarsi alla cronaca mediorientale.
Dirige InfoPal, agenzia pro-Palestina sostenuta da donazioni dei musulmani italiani dediti alla zakat.
È autrice di libri, reportage e articoli sull'islam e la Palestina.
Vive a Sant'Ambrogio di Susa, colleziona oggetti da viaggi professionali – badge, gadget, bandiere – tra cui quelle di Hamas che le Forze dell'ordine hanno rinvenuto in scatoloni, e che lei ha definito "reperti di lavoro".
Intellettuale "non organica al Sistema", si ritiene una persona gramscianamente impegnata.
Finita nel mirino in questi giorni, di Angela Lano si è scoperta anche la sua simpatia per Putin. Appena qualche giorno fa sul suo profilo Facebook ha ripostato una notizia evidentemente fatta girare dalla propaganda del Cremlino che esaltava un ipotetico tutto esaurito nelle località turistiche russe in occasione del Capodanno.
Per il resto, il suo profilo da attivista si concentra sull'anticolonialismo, la Palestina, i No Tav e la controinformazione anti-israeliana.
Lei si difende negando di essere "il megafono di Hamas" ma solo una voce del "popolo palestinese oppresso".
I finanziamenti a Infopal, secondo la sua testimonianza, derivano dai musulmani italiani, non da Hamas, e i sequestri provano solo il suo lavoro giornalistico.
InfoPal avrebbe ricevuto oltre 300 mila euro dall'Associazione benefica di solidarietà con il popolo palestinese (Abspp) e avrebbe effettuato "attività propagandistiche".
Ma su questo punto Lano ha precisato:
Per quanto riguarda il suo curriculum, poi, ha tenuto a sottolineare:
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