Prosegue il lavoro delle autorità a un giorno dal voto che eleggerà il nuovo sindaco di Palermo, nel mirino il voto di scambio tra i candidati ed esponenti mafiosi. Nel capoluogo siciliano sono stati scoperti due casi, che hanno coinvolto politici del centrodestra: si tratta del forzista Pietro Polizzi e del membro di Fdi Francesco Lombardo. La Procura di Palermo espone così la vicenda in un comunicato:
A poche ore dall'apertura delle urne che potrebbe eleggere il prossimo sindaco di Palermo, emergono nuove relazioni clandestine tra candidati e personalità mafiose legate al voto di scambio. In manette due rappresentanti del centrodestra, ossia Pietro Polizzi e Francesco Lombardo. Il primo, candidato per Forza Italia, aveva un rapporto segreto con Agostino Sansone, mentre il secondo, di corrente meloniana, è stato intercettato in un colloquio con Vincenzo Vella, boss di Brancaccio.
A stanare Lombardo un trucco tecnologico utilizzato dalla Dia, che ha hackerato il cellulare di Vella rintracciando i contatti tra i due avvenuti lo scorso 28 maggio. Quest'ultimo, con alle spalle tre condanne per mafia, si trovava in libertà nonostante una condanna a 20 anni poi ritirata per vizio di forma. Per entrambi il gip di Palermo ha chiesto la custodia cautelare in carcere.
Non mancano le reazioni del mondo politico, a cominciare da Giorgia Meloni che va all'attacco:
Il direttore dell'Antimafia Nicola Morra si dice "rattristato", anche perché tutti i candidati presentabili alle elezioni e invita gli elettori stessa a votare con coscienza. Anche il governatore M5S Giuseppe Conte condanna l'accaduto:
Infine, il Pd va all'attacco a chiede all'esponente di centrodestra Roberto Lagalla di ritirare la candidatura.