La decisione della Bce di alzare i tassi e chiudere la stagione dei maxi acquisti di titoli di Stato ha scatenato la dura reazione dei vertici del centrodestra.
La Banca centrale europea ha detto addio, dopo 7 anni, agli acquisti di debito pubblico. Contro lo stop deciso dalla Bce – che ha già sconvolto Piazza Affari – il centrodestra alza le barricate, proprio nell’ultima di giornata di campagna elettorale per le amministrative e attacca la politica economica di Bruxelles.
Il primo a lanciare l’allarme è Matteo Salvini a margine della chiusura della campagna di Marco Bucci a Genova.
A rincarare la dose la presidente di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni che definisce la mossa di Francoforte "intempestiva e inopportuna".
Critica anche Forza Italia con il vicepresidente Antonio Tajani, per il quale la signora Lagarde poteva aspettare qualche mese.
Il Consiglio direttivo ha deciso di porre fine agli acquisti netti di attività nell'ambito del suo programma di acquisto di attività (App) a partire dal 1° luglio 2022. Il board ha sottolineato che si intende continuare a reinvestire integralmente il capitale versato dai titoli in scadenza acquistati nell'ambito del App per un periodo di tempo prolungato oltre la data in cui inizia ad aumentare i tassi di interesse di riferimento. E, in ogni caso, per tutto il tempo necessario a mantenere ampie condizioni di liquidità e un adeguato orientamento di politica monetaria.
Il decennio della quasi-deflazione, che richiedeva di remunerare con tassi negativi chi s'indebitava, è finito, "siamo in un diverso universo", ha detto la numero uno della Banca Centrale Europea, Christine Lagarde.