Era nell'aria, ma Luigi Di Maio, attuale ministro degli esteri italiano, attraverso una conferenza stampa realizzata questa sera presso l'Hotel Sina Bernini Bristol (Roma) ha ufficialmente dichiarato la sua decisione di allontanarsi dal movimento grillino e la creazione del suo nuovo partito: Insieme per il futuro
La storia tra il Movimento 5 Stelle e Luigi Di Maio è arrivata al capolinea. Il ministro degli Esteri ha convocato una conferenza stampa alle 21 per formalizzare il suo addio, portandosi dietro le sue "truppe". Lo "scouting" per costituire una nuova compagine parlamentare si è intensificato negli ultimi due giorni e nelle ultime ore è stata messa in atto la raccolta firme per la costituzione di un gruppo autonomo alla Camera, dove i numeri ci sarebbero già. Sarebbero 35 i parlamentari vicini al ministro Di Maio, tra Camera e Senato, ad aver firmato per la costituzione di nuovi gruppi.
Dure le parole del fondatore del Movimento 5 Stelle Beppe Grillo: "Chi non crede più alle regole del gioco lo dica". In mattinata sulla scena era tornato anche l'ex comico che ha deciso di sostenere ufficialmente il presidente M5S, Giuseppe Conte, sul limite dei due mandati, regola da sempre in vigore nel Movimento e che porterebbe alla impossibilità di ricandidarsi per Di Maio e tutti gli eletti pentastellati della prima ora (gli eletti alle politiche del 2013). "La luce del sole è il miglior disinfettante. Luce sia, dunque, sulle nostre ferite, sulla palude e sull'oscurità. Qualcuno non crede più nelle regole del gioco? Che lo dica con coraggio e senza espedienti. Deponga le armi di distrazione di massa e parli con onestà" queste le sue parole.
Dalla conferenza stampa, invece, Luigi Di Maio, dal suo pulpito, non ha lesinato commenti nei confronti del suo ormai ex partito: "lascio il Movimento cinque stelle, ma è stata una scelta sofferta" evidenziando, come, da domani "Il M5S non sarà più la prima forza in Parlamento". La nascita di Insieme per il futuro, stando a numerosi membri grillini, era già stata pianificata da tempo e ciò non avrebbe lasciato i rapporti nel migliore dei modi.
"Pensare di picconare la stabilità del governo solo per ragioni legate alla crisi di consenso è da irresponsabili" aggiunge il ministro degli esteri "Quella di oggi è stata una giornata molto importante, al Senato è stata votata la risoluzione che rafforza il governo e il presidente Draghi che andrà al prossimo consiglio europeo con il forte sostegno delle forze politiche che sostengono l'Esecutivo. Dopo settimane di ambiguità, turbolenze e attacchi oggi siamo arrivati a un voto netto". "Dovevamo necessariamente scegliere da che parte stare della storia, con l'Ucraina aggredita o la Russia aggressore. Le posizioni di alcuni dirigenti del M5s hanno rischiato di indebolire il nostro Paese".