Dopo l'ok del Senato, anche la Camera ha approvato con 410 sì la risoluzione sull'Ucraina in relazione alle comunicazioni di Mario Draghi e in vista del Consiglio europeo di domani e dopodomani. I contrari sono stati solo 29 e gli astenuti 34. Tutta la maggioranza ha dato il via libera alla risoluzione. Convinti sostenitori del testo sono stati i membri del nuovo gruppo parlamentare "Insieme per il futuro", guidati dal Ministro degli Esteri Luigi Di Maio (il Gruppo è frutto della scissione dal Movimento 5 stelle).
Tra i contrari alla risoluzione: Sinistra Italiana, i Verdi, i membri del gruppo Misto e gli ex grillini di "Alternativa C'è". Fratelli d’Italia invece si è astenuto.
Tutte le altre risoluzioni di minoranza, a partire da quelle del partito di Giorgia Meloni e quella firmata da Fratoianni sono state bocciate. Per trovare un compromesso tra tutte le forze politiche che sostengono l'esecutivo e ricevere il via libera in particolare da parte del M5s e LeU, è stato inserito un passaggio che parla di maggiore coinvolgimento del Parlamento nelle future scelte del governo sull’Ucraina. La risoluzione recita:
La linea del Governo sulla questione delle armi rimane sempre la stessa:
Ricordiamo che con i decreti legge n. 14 e 16 del 2022 il Governo italiano ha autorizzato la cessione all’Ucraina di mezzi e materiali di equipaggiamento militari.