La Procura di Monza ha iscritto nel registro degli indagati per peculato Paolo Romani, senatore di Cambiamo! e in precedenza di Forza Italia.
Il senatore Paolo Romani è stato iscritto nel registro degli indagati per peculato perché, secondo l’ipotesi dei pm di Monza, avrebbe sottratto 350mila euro dai conti del suo precedente partito, in parte facendoli "traghettare" attraverso una collaborazione con l'imprenditore Domenico Pedico, anche lui indagato.
Lo fa sapere la stessa procura con una nota del procuratore Claudio Gittardi e in cui si comunica che il parlamentare si è avvalso della facoltà di non rispondere nell'interrogatorio dello scorso 8 luglio.
I fatti contestati al senatore 74enne traggono origine da un'indagine svolta dal nucleo speciale di polizia valutaria della guardia di finanza di Milano, sotto la direzione della procura di Monza, in seguito ad alcune segnalazioni.
Le fiamme gialle hanno accertato come Paolo Romani, tra il 2013 e il 2018, all'epoca capogruppo del Popolo delle Libertà e poi forzista, "avendo la disponibilità di somme di denaro giacenti" sul conto del partito presso una banca di "Palazzo Madama e intestato al gruppo Forza Italia e con delega a suo favore", si legge nei capi di imputazione, "si appropriava dell'importo complessivo di 83 mila euro", tramite tre assegni emessi a sua firma "e a sé intestati", per poi depositarli sul proprio conto corrente, in una filiale di Cinisello Balsamo.
Come detto, nell'inchiesta risulta indagato anche l'imprenditore Domenico Pedico il quale, in qualità di rappresentare di Cartongraf D&K, agendo con Rossi "in concorso tra loro in esecuzione di un medesimo disegno criminoso" si sarebbero inoltre appropriati di 180.500 euro, tra il 27 ottobre 2016 e il 28 febbraio 2018.
Li avrebbero prelevati sempre dal conto del "Gruppo Parlamentare Forza Italia" tramite l'emissione di assegni per "15mila euro a favore di Pedico" e per "165.500 euro a favore della Cartongraf D&K".