20 Jul, 2022 - 19:56

Crisi di Governo vicina: il Senato dice sì alla fiducia, ma FI, Lega e M5S non votano. Draghi in bilico

Crisi di Governo vicina: il Senato dice sì alla fiducia, ma FI, Lega e M5S non votano. Draghi in bilico

Sembra ormai ad un passo la crisi di governo, con Mario Draghi che ha lasciato l'aula durante l'apertura delle votazioni in Senato sulla nuova fiducia per fare rientro a Palazzo Chigi. Il governo alla fine ha ottenuto la fiducia, ma con numeri non decisivi: presenti 192, votanti 133, maggioranza 67, favorevoli 95, contrari 38, astenuti 0. "Presente e non votante" è stata la formula scelta da Forza Italia, Lega e M5S. La capogruppo del Movimento cinquestelle al Senato, Mariolina Castellone, aveva annunciato a stretto giro la decisione di agire in questa maniera:

virgolette
Togliamo il disturbo, non prenderemo parte al voto, ma ci saremo sempre quando si tratterà di votare provvedimenti utili. Abbiamo letto gli appelli affinché il governo vada avanti e ci meraviglia che questo governo in un momento così drammatico abbia messo in discussione l'andare avanti.

Cosa potrebbe succedere nelle prossime ore

A questo punto, Mario Draghi - appresi i risultati di giornata - dovrebbe salire domani in Quirinale per definire le proprie dimissioni, annunciate peraltro solo una settimana fa. Mattarella dovrebbe quindi dare corso alla crisi e domani potrebbe incontrare i presidenti delle Camere, i quali devono essere ascoltati formalmente, prima di passare allo scioglimento delle Camere stesse. Il prossimo step politico, prevederebbe - poi - elezioni anticipate per definire un nuovo governo: sarebbero due le date potenziali, ossia 25 settembre o 2 ottobre.

Crisi governo, le reazioni del mondo politico

Non sono mancate le prime reazioni del mondo politico su quanto successo nella giornata di oggi, a partire dalle parole di Enrico Letta - leader del PD. In un tweet, Letta ha parlato inevitabilmente di corsa alle urne:

virgolette
In questo giorno di follia il Parlamento decide di mettersi contro l’Italia. Noi abbiamo messo tutto l’impegno possibile per evitarlo e sostenere il #governoDraghi. Gli italiani dimostreranno nelle #urne di essere più saggi dei loro rappresentanti.

Dura, Mariastella Gelmini, che tramite una nota ha criticato la decisione di FI nel defilarsi dal voto di fiducia:

virgolette
Ho ascoltato gli interventi in aula della Lega e di Forza Italia apprendendo la volontà di non votare la fiducia al governo. In un momento drammatico per la vita del Paese, mentre nel cuore dell'Europa infuria la guerra e nel pieno vortice di una crisi senza precedenti, una forza politica europeista, atlantista, liberale e popolare oggi avrebbe scelto di stare, senza se e senza ma, dalla parte di Mario Draghi. Forza italia ha invece definitivamente voltato le spalle agli italiani, alle famiglie, alle imprese, ai ceti produttivi e alla sua storia, e ha ceduto lo scettro a Matteo Salvini. Se i danni prodotti al paese dalle convulsioni del Movimento 5 Stelle erano scontati, mai avrei immaginato che il centrodestra di governo sarebbe riuscito nella missione, quasi impossibile, di sfilare a Conte la responsabilità della crisi: non era facile, ma quando a dettare la linea è una Lega a trazione populista, preoccupata unicamente di inseguire Giorgia Meloni, questi sono i risultati. Questa Forza Italia non è il movimento politico in cui ho militato per quasi venticinque anni: non posso restare un minuto di più in questo partito

Paolo Gentiloni, commissario europeo agli Affari economici, amaro:

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24 luglio. Il balletto degli irresponsabili contro Draghi può provocare una tempesta perfetta. Ora è il tempo di voler bene all'Italia: ci aspettano mesi difficili ma siamo un grande Paese.

Critiche anche da parte di +Europa per voce di Emma Bonino, il segretario Benedetto Della Vedova, e il presidente Riccardo Magi. Questa la nota di partito:

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Populisti e sovranisti, Lega e M5S, hanno tolto la fiducia a Mario Draghi e precipitano l'Italia al voto anticipato. Salvini e Conte irresponsabilmente si sono incaricati di sfiduciare Mario Draghi, mettendo fine ad una leadership esercitata con rigore ed equilibrio, in Italia e in Europa nell'interesse degli italiani. Un governo europeista, atlantista, che ha sostenuto il diritto dell'Ucraina a difendersi dall'invasione di Putin, che questa sera troverà un motivo seppur illusorio di soddisfazione. Lega e M5S, insieme a Forza Italia, non a caso sono le forze storicamente più vicine al regime di Mosca. A pagare i costi saranno cittadini e imprese, increduli di fronte a questa scelta autolesionista per il paese.

Felicità in casa Fratelli d'Italia che si è affrettata nel commentare i risultati di giornata, tramite le parole di senatore e coordinatore veneto del partito Luca De Carlo:

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Da una parte c'è una maggioranza ormai sfilacciata e inesistente che è stata presa a schiaffoni dal suo stesso premier; dall'altra, un Presidente del Consiglio che è venuto in aula convinto di ottenere i pieni poteri e ne è uscito invece solo da leader del Pd. La situazione è ormai implosa e la strada segnata: acceleriamo e andiamo al più presto al voto per dare a questa nazione un governo forte e compatto, in grado di rispondere realmente alle esigenze dei cittadini senza perdere tempo in giochi di palazzo.

Così, invece, Matteo Renzi:

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Come ho detto al Senato da domani nulla sarà più come prima. Ma oggi c’è da dire solo grazie a Mario Draghi. Orgogliosi di averlo voluto contro tutto e contro tutti. Orgogliosi di averlo sostenuto anche oggi.

Quindi, la leader di FdI, Giorgia Meloni, parlando a 'Piazza Italia' a Roma:

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Dopo un anno si è visto chi capisce le dinamiche della nostra democrazia. Questo Parlamento, a guida 5 stelle, finché non lo cambi non risolve i problemi. Ci sono stati tre governi, tre maggioranze diverse: ce n'é uno che ha funzionato? No. La storia ci ha dato ragione. Questa legislatura è finita. Si può andare al voto anche tra due mesi. Fratelli d'Italia è pronta. Il centrodestra è pronto.

All'interno della Lega, invece, c'è particolare movimento per capire le prossime mosse politiche: secondo fonti vicine al Carroccio, Matteo Salvini avrebbe convocato una riunione in questi minuti con tutti i parlamentari della Lega alla Camera.

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Simone Fosini
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