Le indagini sulla morte di Giulia e Alessia Pisanu, le due sorelle travolte dal treno a Riccione non si fermano. Gli inquirenti stanno raccogliendo le testimonianze delle persone presenti alla stazione quel giorno. Forse, una delle due ragazze non era in sé.
Alcuni dei presenti hanno raccontato agli inquirenti cosa hanno visto negli ultimi istanti di vita delle ragazze, mentre erano sui binari.
ha detto uno di loro.
Un testimone che ha incrociato le due sorelle vicino alla macchinetta delle bevande ha raccontato:
Un teste ha inoltre descritto una delle due sorelle non in sé, probabilmente Giulia e Alessia erano preoccupate per il furto del telefono cellulare subito da almeno una delle due.
La Questura di Rimini sta lavorando su due ipotesi (formulate grazie alle testimonianze dei presenti). La prima è che una delle due sorelle potrebbe aver tentato il suicidio fermandosi tra le rotaie. L’altra l’avrebbe raggiunta per spostarla, ma non in tempo prima dell’arrivo del treno. La seconda ipotesi è che invece una delle due ragazze fosse ubriaca e non si sia accorta di stare sopra le traversine. L’altra anche in questo caso sarebbe morta nel tentativo di salvarla.
Il macchinista del treno che ha travolto le sorelle ha detto di aver visto una delle due sbucare all’improvviso, forse per sottrarre la sorella all’impatto.
Giulia e Alessia Pisanu erano molto conosciute a Castenaso (Bologna). La loro casa è di fronte alla chiesa e il papà Pier Paolo con la sua azienda di trasporti e traslochi è molto benvoluto. Stando ai loro profili social, le due ragazze erano molto unite.
Una di loro scriveva in post: