Bonus retrofit elettrico: il contributo dedicato alla riqualifica dei propri veicoli.
Un bonus innovativo, previsto per agosto e di cui beneficeranno tanti italiani.
Cos’è il bonus retrofit, a chi spetta e come fare domanda.
L’attuale situazione economica di tantissime famiglie italiane è molto difficile.
La grave crisi economica che si è abbattuta sugli italiani, scaturita da molteplici fattori, ha infatti, aumentato notevolmente i prezzi delle materie prime con gravi conseguenze su tutti i settori produttivi e non.
Non sorprende, quindi, che le famiglie, abbiano necessità di ricevere aiuti e agevolazioni per poter andare avanti.
Il nuovo contributo, in arrivo ad agosto, è un bonus innovativo di cui potranno beneficiare tantissimi italiani.
In particolare, viene riconosciuta una quota fino a 3.500 euro ai proprietari di veicoli per il trasporto di persone e merci che installano sul proprio mezzo un sistema di riqualificazione elettrica in sostituzione del motore endotermico.
Più in dettaglio, si tratta di un contributo pari al 60% del costo per la riqualificazione del veicolo fino a un massimo di 3.500 euro, a cui va ad aggiungersi un contributo del 60% delle spese relative all’imposta di bollo per l’iscrizione al Pubblico Registro Automobilistico, Pra, all’imposta di bollo e all’imposta provinciale di trascrizione.
L’agevolazione vale solo per alcuni veicoli; per i mezzi di trasporto di persone fino ad un massimo di 8 posti e per il trasporto di merci per i mezzi immatricolati originariamente con motore endotermico a combustione interna.
Il bonus retrofit elettrico, quindi, è destinato sia ai proprietari di veicoli per il trasporto di persone che di merci.
A disciplinare il bonus è un decreto del MIMS firmato in concerto con il MISE, che prevede 14 milioni di euro da stanziare in supporto delle famiglie che rientrano nei parametri previsti dal sussidio.
Il bonus previsto è pronto per entrare in funzione e ben presto, sarà possibile fare domanda per ottenerlo.
Chi vuole convertire la propria auto con motore termico benzina o diesel in elettrica, potrà farlo attraverso l’installazione di un apposito kit retrofit elettrico.
il bonus sarà erogato a tutti coloro che soddisfano i requisiti e che faranno domanda entro il 31 dicembre 2022.
Il contributo previsto andrà a tutti gli italiani che hanno riqualificato il proprio veicolo in termini green.
L’obiettivo del bonus, infatti, è quello di incentivare la decarbonizzazione e prevedere una maggiore sostenibilità ambientale per il sistema dei trasporti, in modo da favorire la transizione ecologica.
Non si tratta di acquistare una nuova auto, il che sarebbe difficile in questo periodo di crisi, ma di mettere in atto degli interventi di riqualificazione sulle auto già in possesso.
Questo intervento, prevede, così, che un notevole risparmio sull’acquisto di un veicolo green con la possibilità di trasformare una vecchia automobile con un motore diesel oppure benzina in un’automobile elettrica.
Dunque tutte le spese effettuate per la trasformazione del motore endotermico in un motore elettrico saranno agevolate fino alla soglia massima dei 3.500€.
In questo caso, infatti, si può parlare anche di bonus ecologico, decisamente più economico di quelli destinati all’acquisto di una nuova automobile.
Il contributo spetta ai proprietari di veicoli automobili, camion, furgoni e molti altri che hanno effettuato la riqualificazione a partire dal 10 novembre 2021, data di entrata in vigore della Legge n. 156 del 9 novembre 2021.
Il bonus retrofit elettrico può essere fruito per i veicoli per il trasporto di persone e merci che sono classificati nelle seguenti categorie:
Tali veicoli devono essere stati immatricolati originariamente con motori a combustione interna e, solo successivamente, trasformati in veicoli a trazione elettrica, a partire dal 10 novembre 2021.
Il bonus retrofit elettrico sarà calcolato sulla base di quanto speso per effettuate la riqualificazione elettrica del veicolo, fino a un massimo di 3.500 euro.
La procedura di richiesta per l’assegnazione del contributo avverrà tramite l’invio di documenti esclusivamente per via telematica e tramite una specifica piattaforma informatica, i cui dettagli, verranno chiariti non appena il Decreto attuativo sarà pubblicato in Gazzetta.