Secondo gli ultimi sondaggi sulle elezioni la coalizione di centrodestra arretra al 47,3% (era al 48,5% la scorsa settimana) così come il centrosinistra al 28,5% (era al 29,5% la scorsa settimana). Fratelli d’Italia è ancora in testa con il 24,2% (24,1% nella precedente rilevazione), seguito dal Pd al 21,9% (22,3%). La Lega registra un 13,5% (13,8%) mentre il M5S ottiene il 12,1% (11,1%). Forza Italia è all'8,1% (8,7%); Azione/Italia Viva al 5,2% (5,3%); Sinistra italiana/Europa Verde si attestano al 3,5% (3,2%); ItalExit al 2,6% (2,5%); +Europa al 2,2% (2,9%); Noi Moderati all'1,5% (1,9%); Impegno Civico è allo 0,9% (0,7%). Mentre la quota di indecisi e astenuti cresce al 42% dal 38,8%.
In base al sondaggio, le figure in cui gli italiani ripongono maggiormente fiducia sono ancora il presidente della Repubblica Sergio Mattarella (61%) e il presidente del Consiglio uscente Mario Draghi (54%). Seguono i leader di partito Giorgia Meloni (39%); Giuseppe Conte (34%), Matteo Salvini (29%), Silvio Berlusconi (29%), Emma Bonino (25%), Enrico Letta (24%), Luigi Di Maio (18%), Carlo Calenda (19%) e Matteo Renzi (17%).
Infine, da quanto si evince dalla rilevazione, continua ad essere positivo il giudizio sull'operato del governo uscente (57%).
Il 90% degli italiani è preoccupato per l'arrivo dell'inverno e le sue conseguenze per il caro bollette. In questi ultimi giorni si assiste inoltre ad un ritorno di interesse per la questione Ucraina, che dal punto di vista politico crea una spaccatura con una forte polarizzazione tra destra e sinistra.
Gli elettori di centrosinistra sono convinti che la scelta di sanzionare la Russia sia stata giusta (71%) e con loro anche gli elettori di Lega (47%) e Forza Italia (52%) - per quanto in tono minore - gli elettori del primo partito d'Italia, Fratelli d'Italia, con una secca maggioranza sostengono che sia stato un errore (55%).
C'è invece indecisione su chi tutelare tra il sistema produttivo e i cittadini in maniera prioritaria: il 34% degli italiani sostiene che si dovrebbe dare precedenza ai cittadini, il 36% alle industrie. La visione "industrialista" è vista soprattutto da destra (44% vs 30%) mentre a sinistra prevale, in tono minore, la tutela dei cittadini (44% vs 40%). Solo gli elettori di M5S (40% vs 31%) e Terzo Polo (48% vs 34%) sono più chiaramente schierati verso i cittadini.
Ad oggi, il 45% degli italiani valuta come un'eventualità praticabile quella di investire su di esso per difendersi da future crisi energetiche, contro un 37% che lo nega. Anche qui si nota una spaccatura tra centrodestra nettamente "nuclearista" (76%) in tutti i suoi partiti, così come gli elettori del Terzo Polo (84%). Contrari centrosinistra (47%) e Movimento 5 Stelle (53%).
Insomma, la corsa al prossimo Governo si infiamma e sono davvero tanti i temi che possono spostare l'attenzione e quindi il voto pubblico da un lato o dall'altro. L'impressione è che saranno decisive le prossime settimane e soprattutto le mosse e le dichiarazioni dei principali esponenti di ciascun partito.