Sarà inaugurata ufficialmente, presso l’Università degli Studi Niccolò Cusano, la stanza multisensoriale attiva dal 15 giugno 2021: uno spazio concepito per creare un ambiente di stimolazione cognitiva attraverso la multi-sensorialità al fine di sviluppare le autonomie dei soggetti, migliorare e potenziare le competenze mnestiche, attentive, le relazioni sociali, la gestione delle emozioni e lo sviluppo dell’apprendimento didattico. La Stanza Multisensoriale afferisce al laboratorio di Neuroscienze Educative Heracle, diretto dal Professore Francesco Peluso Cassese, dell’Università Niccolò Cusano di Roma.
Attesi ben otto ragazzi dai 15 ai 18 anni e 9 bambini dai 6 ai 9 anni dell’Associazione RinnovaMenti, provenienti da Vicenza, ai quali verrà proposta una full immersion sensoriale per lavorare sulle emozioni. Saranno esposti ad un ambiente "calmante" o "stimolante", creato attraverso l’utilizzo di effetti luminosi, colori, suoni, musiche, vibrazioni e profumi.
Le sessioni saranno seguite dall’équipe del Professore Francesco Peluso Cassese, coordinata dalla Professoressa Stefania Morsanuto che, dopo anni di ricerca, ha messo a punto un nuovo approccio educativo-didattico basato sulle neuroscienze.
La stanza multisensoriale si basa sui principi della fisica, della cimatica dell’epigenetica e delle neuroscienze educative. È un ambiente progettato per il benessere prodotto dalla stimolazione, domotizzata, dei cinque sensi con l’obiettivo di sviluppare le funzioni esecutive attraverso la percezione in soggetti con disabilità cognitiva. È un luogo accogliente, fatto di luci, colori, aromi, essenze, suoni, oggetti e immagini, all’interno del quale la persona viene accompagnata da chi se ne prende cura. Siamo all’interno di uno spazio pieno di stimoli, e quindi pieno di scelte.
Questa stanza è adatta a ogni età e a ogni condizione psico-fisica. Si possono stabilire relazioni positive, ottenendo miglioramenti nell’area della motivazione, della concentrazione, della memoria e della coordinazione. Nelle persone con autismo il metodo Snoezelen riduce anche i sentimenti di angoscia, i comportamenti aggressivi e di autolesionismo, favorendo la calma, il rilassamento e la fiducia nell’ambiente.
Per la docente Unicusano, la stanza multisensoriale è uno spazio privilegiato per gli interventi sulla relazione con soggetti con Disturbo dello Spettro Autistico, ma il suo aspetto multidisciplinare permette di lavorare anche sulla gestione dell’ansia legata, per esempio, a una prestazione didattica o sportiva.
Il metodo seguito dall’équipe Unicusano si basa sulla stimolazione neurosensoriale. La scuola del laboratorio è legata alla Embodied Cognition, ovvero all’apprendimento attraverso il corpo inteso come unità mente-corpo: quindi non c’è soltanto il cervello ad apprendere ed essere stimolato, ma anche il corpo attraverso il movimento, la percezione, i canali sensoriali.