Il Consiglio dei Ministri, riunitosi oggi, ha approvato la Nadef. Ovvero la Nota di aggiornamento al documento di economia e finanza relativa al 2022. Trattasi di un passaggio importantissimo per il nuovo governo Meloni in quanto propedeutico all'approvazione della manovra di bilancio. Ma di cosa si tratta? Sul sito del Ministero dell'Economia e delle Finanze si legge:
Nadef. Facile icappare nel termine, specialmente dopo l'estate, sui vari media. L'acronimo sta per Nota di aggiornamento al documento di economia e finanza. Il documento è particolarmente importante poiché, tenendo conto del quadro macroeconomico contingente, e delle indicazioni delle istituzioni europee, organizza e pianifica le spese finanziarie di un paese. Senza Nadef non si può procedere alla redazione della legge di bilancio la quale, approvata in Parlamento, conferisce al governo l'azione e l'operatività per le riforme ed i provvedimenti in programma.
Nella Nadef - secondo quanto si apprende - il deficit programmatico per quest'anno è fissato al 5,6% del Pil, a fronte di una stima tendenziale al 5,1%. Per il prossimo anno il deficit programmatico scende al 4,5%, per poi attestarsi al 3,7% nel 2024 e al 3% nel 2025.
Uno degli obiettivi programmatici imposti dal governo è relativo all'aumento dell'estrazione di gas in Italia. Necessario, nelle intenzioni, per sganciarsi dalle forniture russe. In questo senso la nota contiene misure sulle trivelle: il governo in questo modo vuole incrementare la produzione nazionale dopo gli stop degli anni scorsi. 21 miliardi di euro, riferiscono fonti interne al governo, saranno destinati al contrasto del caro energia. Novità anche sul fronte pensioni: si potrà andare in piensione con 41 anni di contributi. Approvata la Nadef, infatti, il governo ipoteizza la "Quota 41".
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